mercoledì 7 novembre 2012

DI TUTTE LE COSE DATABIILI E INDATABILI

Ma quando è successo? Ieri pomeriggio, la settimana scorsa, due mesi fa...
Chiedimi
"quando hai comprato questi stivali?" ed io ti dico "la scorsa settimana"
(e infatti mi fanno un po' male)
"quando ti è caduto il primo dentino?" ed io ti dico "mai, me li hanno tolti tutti con la forza"

Adesso ti faccio io una domanda.
Quand'è che si comincia a sottolineare, evidenziare, incorniciare,
perché un giorno
se e quando qualcuno -magari tu stesso- ti chiede "ma..."
tu saprai cosa dire?
Ricordare è da grandi, è da gente che ha già capito che ci si può voltare indietro a guardare
e che indietro e dentro, a questo punto, non sono due cose così distanti.

E poi ci sono le cose che sono sempre state così. Abitudini? Certezze? Perché no.
Ad esempio le somme di piccoli eventi -le tante carezze, i tanti abbracci, le tante sgridate.. un po' meno schiaffoni- che si stratificano a formare quell'affetto, quel sentimento, quell'idea di noi.
Tutte le carezze non te le ricordi ma poco importa, perché se anche ne togli una il risultato non cambia.(anche se avrei fatto volentieri a meno di qualche sberlone!)

Un giorno, non dico come tutti ma sicuramente come tanti, rispondi ad una telefonata potenzialmente canonica e succede: realizzi che non sai quando, ma qualcosa è cambiato.
Lui che è sempre stato quello equilibrato della famiglia, quello che non si agitava mai per niente e soprattutto mai sull'onda dell'emozione dilagante del momento, quello che se ne andava a dormire perché "per affrontare una situazione difficile bisogna essere riposati",
lui adesso (a-des-so, bah!) urla nel cuore della notte.

"Perché?"
"Perché vedi, con l'età le cose cambiano, le prospettive anche ed i pensieri si arrovellano..."

" Si ma...quando è successo? "



28 commenti:

  1. succede.
    i treni partono.
    non è chiedendo quando che ritornano.

    brava. mi è piaciuto.

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    1. già.
      e non ha senso neanche illudersi di poterli fermare...

      grazie. un tuo complimento mi inorgoglisce di bestia ;-)

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  2. Spesso i cambiamenti importanti succedono a nostra insaputa e non ce ne accorgiamo.
    Quindi non sappiamo cosa li ha scatenati e nemmeno quando sono veramente accaduti.
    O forse si sceglie di non saperlo, o di dimenticare.
    Perché dimenticare talvolta fa comodo.

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    1. a volte, magari, siamo semplicemente distratti dalle mille cose (a volte inutili) di tutti i giorni e diamo per scontate certe cose che in realtà stanno facendo il loro corso.

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  3. io ce l'ho una domanda così.
    nel cassetto.
    pronta, da sparare quasi ogni giorno, perlopiù a degli sconosciuti con cui interagisco nella vita.
    "ma lei.
    se lo ricorda il giorno esatto in cui ha cominciato a detestare questo lavoro?"

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    1. credo che funzioni come per le carezze solo che qui a stratificarsi sono la noia, l'insoddisfazione, l'arroganza di qualcuno (a questo punto posso dire etc. etc.).
      In mezzo a questo mare trovare la goccina che ha fatto traboccare il vaso è impossibile.

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    2. aggiornare la contabilità. rendicontare il giorno per giorno. sono attività di ragioneria del cuore che non sempre ti consentono di vedere tutto. anzi.
      le cose possono virare, sopra la testa, sotto il culo, senza che tu possa vederlo.
      poi un giorno ti distrai e nella distanza che si crea dalla distrazione vedi il quadro generale. e lo vedi cambiato.

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    3. come se far della ragioneria (spicciola, per carità) placasse il nostro bisogno di controllo.
      e invece...è quando lasci andare, ti allontanti, che si crea la giusta prospettiva. e vedi.

      grazie

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  4. un giorno ti accorgi che ti devi occupare tu di loro e che sono loro che si rivolgono a te per risolvere i problemi e non è proprio un giorno facile ed invertire di rotta non se ne parla e non è facile

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    1. eh.
      è nell'ordine naturale delle cose, e allora com'è che mi lascia così spiazzata?

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    2. non so con i miei nonni mi era parso naturale, con i miei non riesco a digerirlo

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  5. never be afraid of changes.
    è una parola. voglio dire, non è mica a dirlo, che poi succede.
    ma continuare a ripeterselo nella testa, come un mantra, alle volte può servire

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    1. che poi le cose cambiano, mica ti chiedono il permesso.
      se lo accetti, senza paura magari!, stai nel cambiamento altrimenti ne rimani travolto.
      grazie.

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  6. Anonimo10:20

    Bellissimo. Davvero.
    A me pare già molto difficile capire come siamo. Sapere come e quando siamo cambiati ... è 'na parola!
    p.s.: forse la voce dell'istinto da indicazioni abbastanza chiare a riguardo.

    CiaAaoh

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    1. Grazie grazie grazie!

      ascoltare l'istinto e poi fidarsi.
      è già un bel match, infatti.

      ciauz :-)

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  7. All'improvviso rivelnao tutta la loro fragilità, spesso ti innervosiscono perché non capiscono più cose che fino a poco prima era ovvie, e allo stesso fanno scattare i sensi di colpa. E'nell'ordine delle cose, è vero, ma è dura da accettare.

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    1. Già loro stanno vivendo il loro tempo ed a noi tocca vivere il nostro...anche se ogni tanto vorremmo poter rallentare il tempo

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  8. Anonimo15:10

    i treni partono.. spesso di notte

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  9. che poi è lì che cresci davvero. quando ti accorgi che i tuoi non sono invincibili, nè immortali. quando invecchiano, e tu con loro.
    (comunque mi hai immalinconito, sappilo)
    ((e non so neanche se esiste sta parola, sappilo))

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    1. È da tanto che provo a farci i conti eppure...
      Ma hai ragione: non si decide di crescere, si cresce e basta. Il difficile è starci.
      Non volevo immalinconirti ma grazie, non sai quanto mi fa bene leggerti. Poi un giorno ti racconterò.
      Poi però dopo andiamo a bere ;-)

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    2. credo si dica immalincoglionito... seppilo.

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    3. questo è il tuo cadeau per i 400 anni del vocabolario dell'accademia della crusca.
      da adesso lo sappio.

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    4. Anonimo00:52

      e lei lo seppia

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  10. rivelazioni!!
    che poi io nemmeno li ricordo questi momenti precisi..

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    1. Certi altri saltano fuori dal cilindro del tempo quando meno te lo aspetti. E sono come regali(non conigli)

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  11. se mi fermo troppo a pensare a ste cose divento nevrotica in un nano secondo...
    preferisco vivere col mio cervello all'elio...

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