mercoledì 1 aprile 2015

PENELOPE ALLA GUERRA

FARE è uno stato attivo. E' un'affermazione positiva. Ho il pieno controllo e procedo verso uno scopo o una speranza o un desiderio. Non c'è paura. nei termini di una relazione, va tutto bene, tutto è tranquillo. Sono una buona madre. Sono generosa e premurosa -sono colei che dà, colei che provvede. E' il "Ti amo", qualunque cosa accada.

DISFARE è sfasciare. Il tormento che le cose non siano a posto e l'angoscia di non sapere che fare. Nel tentativo di trovare una risposta, può aversi una distruzione totale, oppure una terribile violenza, digradante in depressione. Si resta immobili di fronte al montare della paura E' la vista del fondo del pozzo. Nei termini di una relazione con gli altri, ci è rifiuto totale e distruzione. E' il ritorno del rimosso. Getto via le cose, le rompo, i rapporti sono spezzati, Sono la cattiva madre. E' la sparizione dell'oggetto amato. La colpa spinge ad una profonda disperazione e passività. Ci si ritira nella propria tana per elaborare una strategia, riprendersi, riorganizzarsi.

RIFARE significa che è stata trovata una soluzione al problema. Può non essere la risposta definitiva, ma c'è un tentativo di andare avanti. Ci vedi più chiaro. Sei di nuovo attivo. Hai ritrovato fiducia. Nei rapporti con gli altri, riparazione e riconciliazione sono state raggiunte, Le cose sono tornate alla loro normalità. C'è di nuovo speranza e amore

[Louise Bourgeois]



Perché il plasmare, il trovar forma, per me è un viaggio etico e non estetico.


15 commenti:

  1. Non so se c'entra molto con quanto hai riportato, Cincia, ma leggendo mi è venuta in mente una cosa che lessi riguardo a Bruno Munari, il grande artista, designer, "poeta della creatività"...lui si occupò tanto del mondo dei bambini, come supremo ambito della creatività più pura...mi colpì una cosa che insegnava ai bambini: non legarsi all'obiettivo raggiunto. Infatti, ogni volta che realizzavano un disegno, un collage, o qualsiasi altro oggetto frutto della loro creatività, li invitava a distruggerlo o buttarlo via. L'importante era sempre il lavoro che doveva ancora venire, non quello ormai già fatto...
    Non so se ha attinenza con quanto scrivi, ma un po' mi sembrava di sì :-)

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    1. se c'entra per te c'entra. ma a parte questo c'entra tanto anche con me. con la mia incapacità di allontanarmi da ciò che fatto, disfatto e rifatto. è tutto lì. ho molto da imparare.
      grazie per ricordarmelo!

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    2. Buona Pasqua, Cincia :-)

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    3. in ritardo per la pasqua non mi resta che augurarti buona pasquetta!!!

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    4. Probabilmente gli auguri hanno anche valore retroattivo :-) agiscono positivamente sul ricordo di una bella festa trascorsa, e sono dunque utili anche se fatti dopo :-)...per quelli di oggi poi, li ricambio volentieri: buona pasquetta a te, Cincia :-)

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  2. Il trovar forma è quasi (anche) un viaggio spirituale, se ci pensi.

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    1. si, spirituale, nel senso più vero e più alto del termine.

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  3. Il rifare significa riprovare con nuove consapevolezze e forme migliori^^

    Moz-

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    1. Non c'è ripetizione. Solo evoluzione.

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  4. FARE è insieme a dire baciare lettera e testamento
    DISFARE è una cosa che detesto
    RIFARE richiede la pazienza dei santi, e a volte non basta, soprattutto perché santa non sono

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    1. sono una donna non sono una santa?!?!
      Amandaaaa ;-)

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  5. Ehm, in tutto ciò che diamine ha la tipa sotto braccio? Oo

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    1. Una sua scultura.
      ...ma forse non era quella la domanda?!?

      (resti tra noi, è esattamente quello che sembra!)

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  6. Penso che quando le cose si disfano esclusivamente per altrui volontà non ci si possa sentire in colpa. Di tutto il resto si, è così, ma non ci si può sentire in colpa. E rifare non è così semplice.

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    1. Il rifare è un po' la svolta, impastare in modo nuovo senza buttare.
      trovo che sia una bella sfida!

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