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venerdì 31 marzo 2023

CIA' CIA' CIA'

 perché quando mi pulsa la vena rompimaroni mi pulsa in milanese stretto

S'eri drè a dì cusè???

Ah CIA per celebrare l'età che avanza lanciamoci in un'invettiva contro i giovani di oggi.

Perché io gli voglio bene, giuro, ma quando trovi quelli che proprio non si trovano il culo con le mani  manco tutto il bene mi basta per volergli bene!

E pure questo senso di colpa che mi rode, pure questo gli metto in conto.

Pagherete non caro, pagherete un cazzo
perché si, perché cosa volete pagare cosa!

E quando la mia bile è lì lì per traboccare, pronta al travaso, ecco che arriva lei, la giovane bella, cara, angelicamene bionda che si dona con gioia ci dice "ci sono da domani!" e salva noi dalla disperazione, lo spettacolo dal disastro e tutt'o rriest'appriessu!

Perché invece quando cucino e quando gioisco  sono terrona!


venerdì 5 febbraio 2021

IL DIBATTITO POLITICO

 O "DELLE STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA"

Quando tutti hanno qualcosa da dire,
Quando tutti hanno bisogno di qualcuno che abbia qualcosa da dire,
Quando tutti hanno bisogno di far notare che quel qualcosa, loro, lo avevano già detto;
Vuol dire una sola cosa: tutti hanno bisogno di un pubblico e quel pubblico, volente, nolente, ed anche un po' dolente sei tu.

E la vogliono a tutti i costi la tua attenzione, ché se non sei disposto ad accumulare tra i tuo neuroncini tutte le loro porcate arriva pronta l' accusa di inerzia mentale, scarso senso civico, disinteresse per le sorti di questo nostro paese alla deriva.

E va bene, e  io gliela do la mia attenzione, tutta quella che meritano, né un etto di meno, né un etto di più.

Anni ed anni di pratica mi hanno permesso di elaborare un potentissimo metodo basato sulla semplice ripetizione di un mantra. E' attraverso la ripetizione, la sincronizzazione del respiro e del gesto, che il mantra è in grado di attivare un processo profondamente ipnotico, capace  di scindere e trascendere, affinché tu possa restare col corpo al cospetto dell'interlocutore mentre il tuo spirito può trasportarsi altrove sulle potenti ali del mantra.

Servono esercizio e dedizione ma, credetemi, ne vale la pena:
potrete assistere a tutti i dibatti, annuire a ritmo dell'incalzante domandare dell'intervistatore, sostenere l'inutile ecolalia dell'intervistato e sorridere finanche perché , credetemi, neanche un'oncia delle loro porcate rimarrà impigliata nelle vostre reti neuronali.


Metodo IANNACCONE: sceglite, pijiate, e po' ce pavate!










sabato 31 ottobre 2020

MEMENTO 63

 Mai affidare il cuore ad una banca!

(se poi è Monte Paschi scansati proprio)

sabato 28 settembre 2019

SCIÓ

"Qualsiasi via è solo una via, e non c’è nessun affronto, a sé stessi o agli altri,
nell’abbandonarla, se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare.
Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione.
Provala tutte le volte che lo ritieni necessario.
Quindi poni a te stesso, a te soltanto, una domanda: questa via ha un cuore?
Se lo ha, la via è buona.
Se non lo ha, non serve a niente.
"

[C. Castaneda]

Abbandonare, non scappare.

Scegliere, non provare.
Un passo dopo l'altro, a piccoli passi, fuori da lì, verso me.

No no no, fanculo la direzione ostinata e contraria, fanculo!






lunedì 1 ottobre 2018

POTREI MA NON VOGLIO

POTREI dirti subito che il monte ore disponibile per il nuovo anno accademico non è proprio quello dell'anno scorso;
POTREI dirtelo a settembre, in occasione del consiglio docenti, anche se "gli iscritti son talmente tanti che non so come organizzare le ore di matematica";
POTREI dirtelo all'inizio della scuola, quando ti presento un orario provvisorio con la metà delle ore dell'anno precedente;
POTREI dirtelo il giorno dopo a tavola, invece di dirti che è tutto provvisorio, che ti aggiungerò delle ore e ti chiederò qualche pomeriggio per i recuperi;
POTREI dirtelo due giorni dopo quando ti invio un orario definitivo ancora più ridotto;
POTREI dirtelo quando a fronte di una richiesta chiara "ma i pomeriggi ti servono ancora? perché altrimenti io devo cercare di riempirli in altro modo" ti rispondo "facciamo andare a regime l'orario e poi ti dico quanti, ma credo un paio"


Diciamo che avrei potuto dirtelo anche a giugno "Senti Cincia, hai rotto il cazzo!, qua per te non ce n'è"
Diciamo che a giugno, contestualmente, avrei potuto dirti anche che non avevo la possibilità di pagarti l'ultima mensilità fuori contratto e che te l'avrei liquidata appena possibile (a settembre!)

PS: Non è che mi sono rincoglionita, sono proprio cogliona.
Lo so che avrei DOVUTO sottolineare a giugno il mancato pagamento, è che ho pensato "se non mi paga è perché non può. Poiché  è sicuro che mi pagherà, perché mettere una persona nelle condizioni di dover ammettere e spiegare una difficoltà? Posso aspettare fino a settembre"

Sul perché sia lecito, al contrario, mettermi in una situazione di difficoltà senza neanche darmi la possibilità di pararmi il culo altrove, non ho ancora trovato valide risposte (escludendo la coglionaggine sconfinata di cui sopra!).
Si accettano suggerimenti.
Senza fretta...facciamo prima andare a regime il post!

mercoledì 4 luglio 2018

AMICO, STAI SERENO.

Mi ha scritto in privato
 -ché quando si affrontano certi temi la discrezione è tutto, evidentemente!-
Dicevo.
Mi ha scritto in privato per sapere se, vista la foto che ho postato dal gay pride di Milano, letto il mio commento, non fossi "per caso" lesbica.

Un minuto di silenzio per l'umano decoro che troppo presto ci ha lasciati.

Allora.
Apprezzo il fatto che si sia quantomeno accorto che sono femmina.
Dovete sapere che c'è stata anche una blogger che, dopo svariate e cortesi visite sui rispettivi blog, un bel giorno, mi disse " Pensavo fossi un uomo..." e poi sparì
pufff
correndo verso la fiera dell'acchiappanza ( manifestazione legittima eh, lo ha detto pure la questura)
e lasciandomi in una nube polverosa di divertito disappunto
Machedavero scrivo come un uomo?

Ciò detto.
Mai avrei pensato di poter fare coming out.
wow
Udite udite (cià che urlo anche un po') NON SONO LESBICA.
E fin qui non ho detto niente, o comunque, niente che abbia un senso, niente che valga la pena di essere detto e tanto meno letto.
Se sono arrivata fin qui, però, è per dire che i diritti sono diritti, o sono per  tutti o non sono diritti.
Se sostengo attivamente i diritti degli omosessuali non è perché sogno,un giorno, di sposare Samantha;
Se sostengo Green Peace nei progetti di salvaguardia della balenottera azzurra non è perché sogno, un giorno, di averne una nella mia vasca da bagno;
(Samantha è un nome di fantasia. Nessuna Samantha è stata maltrattata in questo post. Non esiste collegamento alcuno tra Samatha e la balenottera, giuro!)
Se sostengo le organizzazioni che assistono i migranti non è perché sto accendendo un mutuo per comprare la reggia di Caserta perché sogno, un giorno, di poterli portare tutti a casa mia.
L'Italia è casa mia.
E se fa schifo, se l'aria che si respira è fetida, fa schifo per tutti e proprio per questo è un problema mio.
La terra è casa mia.
E se fa schifo, se per sovralimentare me si può distruggere qualsiasi cosa e affamare quelli che, guarda un po', sono comunque come me!, è un problema mio.
Mio come persona eh! al di là della razza, dell'orientamento di genere e di tutte le altre etichette di cui non sappiamo più fare a meno, ma che mi hanno francamente rotto i coglioni.

(non è volgarità gratuita, è solo voglia di far tornare ad insinuarsi l'ombra del dubbio. Tze!)

mercoledì 29 marzo 2017

MEMENTO 53

La prossima volta che, durante una conferenza o evento affine, un fine oratore
pronuncia la fatidica frase
"come se dovessi spiegarlo a mia madre"

alzati e a testate riassortiscigli i connotati.

(e allora si, se chiamerai in causa mamma, non saprò darti torto)

mercoledì 1 febbraio 2017

NOI SIAMO PICCOLI MA CRESCEREMO

E allora virgola, ce la faremo!

A questo punto, mi sento di metterci un "forse".
O forse sarebbe meglio un "punto interrogativo"?

E allora virgola, ce la faremo?

BAH!
Al momento ho delle perplessità, condite con una vaga sensazione di disillusione in salsa chitemmuort.

Siamo animali sociali,si: cerchiamo la compagnia, l'appartenenza, l'identificazione, la rappresentanza.
Siamo animali sociali, si: soffriamo l'esclusione, la discriminazione, l'isolamento.

Ed é così che dall'asilo, al catechismo, alla compagnia della scuola, all'azione cattolica, alla squadra sfigata con cui ci si ostina a perdere ogni torneo,  al coro della chiesa, alla band scalcinata che non tiene il tempo manco per sbaglio, all'università, all'associazione professionale, all'equipe di lavoro, alla folta schiera di friggitori di patane della proloco,
finché morte non ci separi,
il miglior modo che troviamo per esorcizzare la nostra esclusione e sentirci parte di qualcosa di forte è escludere qualcun altro ed aizzargli contro il gruppo?

Bravi! I miei più vivi complimenti!




sabato 10 dicembre 2016

A TUTTA RANDA

Sul grande mare del mondo del lavoro c'è bonaccia.
Soffiando sulla vela (è la tenda del salotto si, è quella!)
destreggiandosi tra squali e pirati,  è già difficile approdare su un isolotto sperduto e strappare un caffé, un sorso d'acqua e un colloquio.
E solo Nettuno sa quanto sia difficile arrivare in queste condizioni col tailleur ancora in ordine, la piega a posto e il mascara che non cola.

Però però però
SE
dopo aver doppiato il capo di  buonasperanza, sfidato i 40 ruggenti, i 50 urlanti e i 60 stridenti
mi ritrovo difronte a uno
CHE
gomito bel saldo davanti al suo ombelico,a mano tesa, ondeggiando a destra e sinistra l'avambraccio mi dice (e mi ripete più volte, casomai non fosse chiaro, sai, alle volte, l'ambiguità del linguaggio del corpo)
"Signorina, quello di cui parliamo è un ambiente complicato,difficile, ostico a tratti.
Lei ha le capacità di tenere la barra dritta?
Lei pensa di avere la forza di tenere la barra dritta?"
ALLORA
devo dire che io sono una signora (signorina a chi?...signorina a soreta) e in questo specchio di palude salmastra non scendo: faccio spallucce, reclino un po' il capo, faccio una smorfia di sufficienza e taccio.
MA
se c'è una cosa che so fare è pensare, e sono veloce.
ANCHE SE
quello che ti direi è ch'io posso metterci tutta la buona volontà, l'attitudine, il talento, l'esperienza, l'impegno et similia
MA
non posso dare garanzie sul risultato
PERCHE
una cosa è certa: la barra non è mia.

E comunque continuiamo ad essere a Frittole, 1400 quasi 1500.



lunedì 16 marzo 2015

8 MARZO + 5

Milano, Interno giorno.Fiera.
"fa' la cosa giusta" 

E riuscire a farla non è cosa da poco perché se non sei l'espositore ma devi esporre su invito...

SUSPENCE
non sanno come farti entrare!
Tu l'invito ce l'hai  e te l'hanno mandato loro da smappo (smappoooo?!?!),
con tanto di email di conferma e paciocco a quadrettini cosìfaiilriconoscimentodigitaleenonstampicheèpeccatomortaleepoicheccazzoseiafalacosagiusta
ma loro, detto invito, non sanno a chi devi mostrarlo. 

IL VIAGGIO DELL'EROE
La Cincia non si scoraggia e doppia col sorriso l'omino disarmato e disarmante posto a guardia dell'ingresso. 
Armata di borsa a tracolla, carica di volantini, brandendo una bacheca piena di maschere decorate guadagna il piano della reception 
(rigorosamente a piedi perché gli ascensori non li hanno messi in funzione)
e lì cominciano le sue personali, ma non solitarie, peripezie: 
dai tornelli alla cassa e ritorno, dalla cassa alla cassa-inviti, dalla cassa-inviti ai tornelli.

LA META
La Cincia arriva, un po' sconvolta ma felice, allo stand dove ad accoglierla ci sono le sue compagne di avventura che prima di lei (grazie, c'avevano il cartellino rosso "espositore") avevano conquistato l'agognata meta. 
Abbracci, sorrisi, baci. La gioia di vedersi e di conoscersi perché si, apparteniamo tutte alla stessa famiglia ma di specie diverse.

QUELLO CHE NON TI ASPETTI
Tra scolaresche, ragazzi bradi, insegnanti allucinate, integraliste vestite in modo improponibile che sgranocchiano estasiate cose che io faccio sinanche fatica a riconoscere come cibo,
come un miraggio chi ti vede passare la Cincia? un'amica.

Non la vedevo da tanto, dall' ultima cena in terrazzo dopo il saggio di teatro.
Bella come sempre, energica, luminosa.

Con l'entusiasmo di chi è uscita la mattina per cercare di reinventarsi la vita, le ho raccontato chi siamo, che cosa facciamo (ma anche un po' che cosa faremmo se ce lo facessero fare), che cosa vorrei fare io (visto com'è finita con quello che facevo prima) e come ci sono arrivata, etc etc etc.

E racconta tu che racconto anch'io mi ha raccontato anche lei.
Anche lei messa in condizione di andarsene, anche lei senza motivazione alcuna relativa al suo lavoro o al modo in cui lo svolgeva, anche lei esposta ai venti da un "superiore" latitante, pusillanime ed inconsistente.
"Esodata anche tu?" perché lei di anni ne ha 15 più di me e non basta essere giovani dentro e belle ed energiche fuori, carta (d'identità) in certi frangenti canta e canta forte!
In cerca di risposte, di dati, giusto per far due conti, si è rivolta a chi di dovere -il sindacato- che le ha così risposto:
"signora si faccia aiutare da suo marito!"

FINALE 
Perché noi vorremmo trovarci nella Milano dell'EXPO 2015, nella Milano della possibilità, nella Milano che si apre al mondo intero in nome di un'Italia che è culla della civiltà.

Ma la verità è che siamo a Frittole 1400 quasi 1500 e non ci resta che piangere! 











lunedì 17 novembre 2014

NON C'E' PIU' NIENTE DI ROMANTICO

nella pioggia che cade, niente.
Non c'è piumone che tenga, non c'è tisana, cioccolata calda, cognac.C'è solo freddo, paura, senso di impotenza e puzza. Tanta puzza.

E rabbia, tanta rabbia.

In un paese civile, con il lavoro che faccio/che dovrei fare...diciamo che ho fatto sino ad ora adesso e andiamo avanti che è meglio.

Dicevamo?!?
In un paese civile, al 99% in dissesto idrogeologico, io dovrei lavorare giorno e notte.
Se fossimo davvero un paese civile non ci troveremmo nella situazione drammatica in cui siamo, ça va sans dire. Ma oggi rimpiango il mio mondo fatato in cui le cose si possono fare e disfare,
possono seguire fili non proprio logici purché il salto sia giustificato dalla soddisfazione che dà il risultato finale!

Dicevamo?!?
In questo paese incivile si ripristina. Si ripristina, se e  quando si ripristina.
(vi risparmio il trattatello di microeconomia della distruzione e dell'affamanento ché tanto ne so poco; ne so quel tanto quanto basta per capire in che modo ed in che termini svolta bruscamente la mia storia, non un porcaputtana di più.)

Comunque non era questo che vi volevo dire.
Le cose a cui pensavo quando ho iniziato a scrivere erano il freddo, la paura, il senso di impotenza e la puzza. Tanta puzza.

Il tempo di uscire, mangiare una pizza e rientrare da pranzo e c'era acqua ovunque.
Non le pozzanghere, no, quelle c'erano anche prima.
Acqua  di quella che al momento non ci fai caso perché è semplicemente ovunque,
acqua che avanza e fa le ondine manco fossimo a Mont Saint-Michel.
Che facciamo andiamo? Ma no dai, restiamo.
E restiamo.
Restiamo fino a quando dalle finestre, proprio dove i battenti si sovrappongono, non vediamo rivoli d'acqua scorrere.
Ok, questa è proprio l'ora di andare.

15cm di acqua in cortile, e poi sono 30 se perdi il marciapiede e "scendi in strada", e poi sono più di 50 se ti trovi a passare davanti a un garage o nel bel mezzo dell'incrocio.
Acqua, ovunque, fredda, grigia e puzzolente che adesso si è messa pure a correre.

Noi no, noi è meglio se andiamo piano piano ché se cadiamo non ci trovano più.
In mezzo all'incrocio la macchina vuota dei vigili a sbarrare la strada, i taxi manco a pagarli oro,  io e 'sta povera ragazzina siciliana che non era mai stata a Milano prima (che tempismo, ragazza! i miei complimenti!).

E mi è scappato da ridere, forte.
Mi sono detta se pure mi metto pure a piangere aggiungo solo acqua all'acqua.
Ed ho riso più forte.


domenica 2 novembre 2014

CULTURA E S-CULTURA

Se te lo dico è perché ti voglio bene. Milano mia, così non va.

Niente di nuovo. 
Niente che possa innescare una miccia, infiammare i cuori, accendere una discussione.

Tutto calmo. Tutto tranquillo. 

Minestrine riscaldate per palati ben addomesticati.
Passatine di cultura per le dentiere delle signore col giro di perle.

AriChagall-AriKlimt-AriVanGogh-Aridajecogl'impressionisti!

Gia-co-met-ti.
Ti dice niente?
Non che sia proprio un'avanguardia, avrebbe spento quest'anno 113 candeline (gran bei polmoni gli scultori!), però è un grande.
Ed io lo amo appassionatamente.

E proprio perché lo amo questa non te la perdono.

Tre sale al GAM, allestite come l'esposizione delle bomboniere nella vetrinetta della nonna.
Mancano solo i centrini a crochet appuntati con gli spilli.
Peccato non averci pensato, in questo ti saresti superato caro il mio allestitore.

Cultura...S-cultura...Adesso t'ho capito!





lunedì 21 luglio 2014

QUALCUNO VOLO' S'UN CUCUZZOLO DEL CULO

Quel cucuzzolo del culo è lui!

Quel qualcuno sono io!

E niente,come si dice in questi casi?

e niente, appunto, stavo scendendo dal suddetto cucuzzolo del culo...un montarozzo conosciuto ed innocuo 

E NO (non per far la prevenuta nei vostri confronti ma permettetemi di giocare d'anticipo, perché alla centesima volta che te lo chiedono...)
 NO CHE NON LO AVEVO SOTTOVALUTATO
le avevo le scarpe da montagna 
(basse, porca di quella puttana, basse. 
basse come il cucuzzolo del culo di cui sopra.
basse e invece dovevo mettere quelle alte, alte come le cime dalle quali si sono uditi i miei porconi!!!)

E NO CHE NON ERO PIZZA
(avevo mangiato e bevuto come giustamente si fa in montagna per festeggiare il compleanno di un'amica ma non un goccio di sambuca di più!)

E niente, mi si è girata la caviglia.

Comunque...niente, sto bene.
Comunque...niente, l'ho presa bene.
Stortata, strinata, slogata, tutorata, scoglionata ma bene.


PS- Non avrei mai pensato di dirlo in vita mia ma è così:
Cincia potrebbe andar peggio, pensa che potrebbe esserci il sole!

giovedì 1 agosto 2013

ALLO ZOO

c'è la pitonessa che si vergogna di essere italiana
...
s'a crapa canuscess'a vriogna nun si grattessi o culu cu'e ccorna!!!
la pitonessa chissá

mercoledì 12 settembre 2012

I PUNTINI E LE I

Sono collaborativa se e solo se e solo quando faccio tutto quello che, lì per lì, ti semplifica la vita.
Sono collaborativa se mi faccio carico di tutto quello che tu fai finta di non vedere.
Sono collaborativa se taccio quando il tuo modo di procedere assolutamente ad minghiam mi complica enormemente le cose.

IO NON SONO COLLABORATIVA
e tu, tu,
tu si che sei arguto!

lunedì 16 luglio 2012

CELO CELO MANCA

° SE SEI TROPPO DISPONIBILE, se piena di compassione ti identifichi col suo soffrire e cerchi di alleviarlo...stai amando troppo

° SE SEI ATTRATTA DA UOMINI FREDDI, se cerchi di essere sempre abbastanza amabile, abbastanza soccorrevole, abbastanza brillante da riuscire a meritare l'amore di chi non è capace di offrirtelo...stai amando troppo

° SE SEI TERRORIZZATA ALL'IDEA DELL'ABBANDONO, se sei disposta a fare qualsiasi cosa per evitare il dolore che ne consegue...stai amando troppo

° SE TI SACRIFICHI PER LUI, se dietro ad ogni sacrificio c'è la convinzione che lui diventerà tutto ciò di cui hai bisogno...stai amando troppo

° SE ASPETTI, SPERI E TI SFORZI DI PIACERGLI, se pensi che non sia mai abbastanza e che domani sarà diverso..stai amando troppo

° SE TI ASSUMI TOTALMENTE RESPONSABILITA' E COLPE ed il tuo compagno è irresponsabile e colpevolizzante...stai amando troppo

°SE HAI POCA STIMA DI TE STESSA, se in fondo in fondo non sei convinta di avere il diritto di amare e di essere amata per il solo fatto di esistere...stai amando troppo

°SE HAI BISOGNO DI CONTROLLARE IL TUO COMPAGNO E LA RELAZIONE,se hai bisogno di stare con persone che puoi aiutare, per poterti sentire sicura ed avere la prova della tua funzione...stai amando troppo

° SE VIVI DISTACCATA DALLA REALTA', se l'uomo che ti rende tanto infelice ed insoddisfatta è quello che, con il tuo aiuto, diventerà l'uomo capace di renderti felice...stai amando troppo

°SE USI LA RELAZIONE COME UNA DROGA, se le sofferenze emotive sono la tua droga...stai amando troppo

°SE SEI PREDISPOSTA ALL'USO DI SOSTANZE, di qualsiasi natura, se anche il cibo può essere una droga...stai amando troppo

°SE SEI INCLINE ALLA DEPRESSIONE, se hai bisogno di uno shock quotidiano, anche la violenza, per sentirti viva...stai amando troppo

° SE TROVI NOIOSI I BRAVI RAGAZZI, se non riesci a legarti ad un uomo apprezzabile così com'è...stai amando troppo.
Perché se non puoi amare troppo un uomo, in fondo, non puoi amarlo affatto!

lunedì 13 febbraio 2012

-2

il meteo c'entra ma non è colpa sua.
La ragazza che chiede l'elemosina all'ingresso del metro è partita settimana scorsa.
Ha recuperato i soldi che le servivano, ha infagottato marito e figli ed è tornata  da sua mamma.
E' incinta di quasi otto mesi ormai (e cosa vuoi che siano due giorni di autobus!) ed un bambino così piccolo non può stare nella baracchina, fa freddo, non c'è luce, non c'è acqua.

Venerdì arrivo in metro e "la mamma di Jasmine" mi viene incontro
(strano, è da sola, e il piccino? sarà mica malato?)
Ti stavo aspettando, mi dice. Ti volevo salutare perché non ho più la casa, non ho i soldi per trovarne un'altra, fa troppo freddo per stare in giro. Mi dispiace per i bambini, per la scuola, torno appena posso ma adesso è meglio se vado a stare da mia mamma, ho già comprato i biglietti dell'autobus (altri due giorni!).
Mi spiace per Jasmine, che era così brava, mi spiace per il fratellino più grande che era bravo anche lui ma Jasmine di più:-), mi spiace per il fratellino più piccolo che non sa neanche cosa vuol dire scuola e forse è quello che soffre meno ma non mi sembra un buon motivo.

E' il mio primo lunedì senza né l'una né l'altra,
per qualcuno non vuol dire niente,
per qualcun'altro può anche essere un sollievo,
a me la città sembra solo un po' più vuota ed io mi sento solo un po' più triste.