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giovedì 2 giugno 2011

DORMI...E DORMI

Sono qua che cerco di smaltire l'ultimo barilotto di adrenalina
sono a buon punto, ce la posso fare!

Tre ore di sonno all'attivo
due ore e passa di spettacolo
cinque ore tra trucco prova tecnica e generale
e l'attesa...

E ci penso
e ci ripenso
e mi esalto 
e me la racconto
e gioisco
e mi commuovo

Il mio regno per un palco scenico!
il mio regno per una replica
...domani!

venerdì 11 marzo 2011

PUNTO E A CAPO

E' che a volte sono stanca
sento la fatica 
dello star bene
di prendermi cura di me
di nutrirmi
di scaldarmi
di mettermi a letto
di dorarmi i sogni
di dirmi "non è niente, è solo un brutto sogno"
di svegliarmi, augurarmi buongiorno e ricominciare da punto.

mercoledì 16 febbraio 2011

IO ED IL MIO SENSO DELL'ORIENTAMENTO

Quando guardi troppo spesso indietro,
quando pensi solo al passato,
a ciò che è stato, 
a ciò che avrebbe potuto ma non è stato,
a come invece avrebbe dovuto essere,
ai mille passi ed ai mille ponti,
ai perchè ed ai percome, che ti hanno portata fin qui

Girati

Stai vivendo nel verso sbagliato.

martedì 25 gennaio 2011

TETTONICA A ZOLLE


La Terra è cosa viva
e, come me, può resistere a lungo agli urti della vita!
A lungo, non ad oltranza!

Resisti finchè puoi,
accumuli energia fino a quando
non raggiungi il limite.

Di terremoto in terremoto sto avanzando,
di scossa in scossa evolvo.
Ogni volta resto inerme, stremata, a capo chino, davanti alle macerie.

E poi, pian piano, risollevo la testa.
Il respiro prende coraggio e diventa un urlo.
Gli occhi, senza aprirsi, lasciano andare le lacrime
pesanti, calde, salate
tante da inzuppare la terra
che pian piano,può rifiorire.

PS: Al momento mi sembra di sfrattare macerie da una vita.
A volte faccio una fatica immane,
a momenti penso che non ce la farò mai,
altre volte riesco a farlo ridendo e canticchiando.
Se, tra il lusco ed il brusco, arriva una scossa di assestamento...
scatta il porcone!!!

giovedì 2 dicembre 2010

ALLA FIERA DELL'EST


Da piccola andavo sempre con Zia Sisina alla fiera di Santa Lucia
davanti alla chiesa di San Francesco.
La fiera più in salita che io abbia mai visto...mai vista un'altra fiera in salita, in verità.
E c'erano i vestiti, le pentole, i piattti, attrezzi di ogni foggia,
e poi gli zingari che vendevano i ferri (e che se non facevi la brava ti portavano via per sempre)
e i vucumbrà che vendevano le musicassette,
il camion r'a miricina coi cavallucci rossi appesi,
 'o per'o mussu,
e pesci rossi, pulcini di ogni tipo, pecore,  capre, mucche, maiali, cavalli!

Adesso alle fiere ci vado per lavoro
e se da piccola aspettavo quel giorno come se fosse Natale oggi lo rifuggo come la peste 
e quando posso perdermene una BRINDO!

Non c'è niente da comprare,
niente di cui stupirsi,
raramente qualcosa per cui valga la pena interessarsi...ma non si può non esserci!

Ciò che solo ancora mi colpisce,
che mi tiene inchiodata al banchettino del mio stand
o mi spinge a perdermi tra padiglioni tutti uguali 
è l'incredibile varietà umana!

Quello si che è un vero campionario,
un bestiario umano...perchè no?
 

martedì 7 settembre 2010

NON CI POSSO CREDERE

Mi chiama una collega dalla sede centrale sperduta nella verde Brianza
(e la collega e la sede centrale)


ha un problema ed ha pensato di chiedere a me che dell'ufficio di Milano sono la piùcciovane&trendi
e già a questo punto si è materializzata la nuvolette GULP GASP


Lunedì inizia la scuola
e magari mannaggia MaryStar e li mortacci sua?!?! NO


Lunedì inizia la scuola e sua figlia, in adolescenza sparata,
si rifiuta di andarci senza la felpa Abercrombie & Fitch che, neanche a dirlo,
la sua amichetta del cuore nonchè compagna di banco ha comprato già
"ma tu pensa, gliel'hanno anche incartata in una bustina profumata"


Morale della favola:
io oggi pomeriggio esco dall'ufficio e mi dirigo in Duomo a comprare la felpina
ma poi come far arrivare in Brianza il prezioso bene?!?!


Il mio capo domani mattina deve andare in sede centrale
QUINDI
anzichè andare direttamente lì passa prima dall'ufficio, recupera il tesoro, e lo porta su.


Adesso facciamo un giochino, come quelli che faceva la Carrà:
(non vi distraete a contar  fagioli e rispondete a me)
quanti calci nel culo avrei preso io dalla mia mamma se solo mi fossi permessa di dire che non sarei andata a scuola se non avessi avuto la felpina dei miei sogni uguale a quella...che hanno tutti?!?!

venerdì 11 giugno 2010

BRAVE BAMBINE CRESCONO

In un altro tempo, che sento lontanissimo, a quest'ora sarei incazzata come una iena
sarei la maschera dell'ira.


Adesso no!
Non sono incazzata, sono indignata!
E mi dico, pensando anche a questi giorni,
a questi tempi bui,
a questo paese in rovina
"mai perdere la capacità di indignarsi"
Ma poi mi dico anche che questa non è mia, l'ho già sentita,
anche se non ricordo il chi il dove e il quando.


E' tanto facile quanto inutile nascondersi dietro a un dito
ma se il dito è il proprio, ancora ancora, ci può essere un parvenza di decoro.


E' troppo facile giocare a fare i buoni per viltà,
lasciando ad altri la responsabilità di giocare il ruolo del cattivo in una sporca messa in scena.

La bontà non è tutto,
l'esser buoni è una favola che si racconta ai bambini che aspettano Babbo Natale,
a volte la bontà è solo un ricatto, roba da carogne!


Avere la determinazione  di fare e dire ciò che è giusto,
a viso scoperto,
é il prezzo da pagare per diventare grandi e guadagnarsi la propria libertà.


E affanculo Babbo Natale!!!







venerdì 28 maggio 2010

lunedì 10 maggio 2010

PENSIERI E PAROLE

E' giunta l'ora,
a quanto pare sono pronta,
non posso più rimandare.

E' giunta l'ora
di scrivere la lettera della vita.

Avrei bisogno di tempo, mi dico,
ma non ne ho poi così tanto:
quindici giorni, mi ha detto, non di più
...e ne sono già passati 3

venerdì 23 aprile 2010

NON CI SONO PIU' LE PRINCIPESSE DI UNA VOLTA

La principessa non voleva un cavallo bianco con la criniera lucente tutta ornata di nastri e campanellini,
buono solo per farci un giretto al trotto nel giardino del palazzo reale.
La principessa non sapeva che farsene neanche di uno slavato principe biondino e di azzurro vestito
...che , a dirla tutta, le ricordava troppo Solange!


La principessa voleva un drago!


Un drago non lo si compra alla fiera,
un drago non lo si cattura,
un drago va sognato e fortemente voluto.

E così fu!


Era un drago magnifico, possente,
con grandi ali per volare lontano,
enormi occhi verdi per scovare anche i sogni più nascosti
quello che si materializzò all'improvviso di fianco a lei.


Quando capì che quello era proprio il suo drago,
quello che sognava da sempre,
stavano già volteggiando in alto nel cielo blu (l'azzurro alla principessa non piace, non c'è verso).


Ma, un brutto giorno, il drago magnifico cominciò a perdere consistenza,
sembrava diventare trasparente, poteva addirittura vederci attraverso.
I voli erano sempre meno arditi,
gli atterraggi sempre più goffi,
non era raro finire a gambe all'aria con un ruzzolone
-nemmeno avesse desiderato di cavalcare un tacchino-.


Il drago si nutre di desideri e di volontà
altrimenti la realtà, lei si che è crudele, squarcia il velo
e l'illusione svanisce.

E così fu!


La principessa si ritrovò lì, in mezzo a un bel prato,
senza il drago, 
ma con i piedi ben piantati per terra.
Perchè è sempre dai piedi che si comincia, un passo dopo l'altro.
...serve solo la volontà, un desiderio che dia la forza ed il coraggio per muovere il primo passo
che tanto poi il secondo gli va dietro.


 





giovedì 18 marzo 2010

SFUMATURE


Confusa e disorientata
mi perdo tra Desideri Aspettative e Pretese

Le definizioni e i contorni
sfumano,
si confondono,
MI confondono.

Vorrei guardare in faccia le mie pretese,
ripulirle da tutto ciò che è inutilmente razionale
per rimanere con le mie aspettative tra le mani,
accarezzarle a lungo,
coccolarle,
per asciugare le lacrime che sono ancora quelle di una me bambina.
Vorrei che nel cuore restasse spazio solo per i desideri.

Il mio regno per un alambicco,
orsù
per distillare i desideri dalle mie paure.

lunedì 1 marzo 2010

LA PIU' O LA MENO?

Negare
Omettere
Rinnegare

é Tradire.

Provo a dare un ordine,
provo a differenziare i pesi,
ma in fondo a che serve?

E' la somma che fa il totale
e cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia:
il risultato fa male.

giovedì 25 febbraio 2010

giovedì 18 febbraio 2010

ALL'ARMI

C'è stato un momento, un tempo, forse un'era lontana in cui tutto era semplice.
Nel delirio dell'oggi viaggio indietro nel tempo
passo passo
giorno dopo giorno
fino a quel tempo lontano.

Ora lo so
il marasma di oggi affonda le sue radici in quel mondo fatato

Forza e coraggio
devo armare il mio braccio
far cadere le bende dagli occhi
e squarciare quel velo.

giovedì 14 gennaio 2010

EQUILIBRI PRECARI E DISEQUILIBRI

Io cammino in un certo modo
mi muovo in un certo modo
mi fermo in un certo modo.


Ogni mio muscolo sa bene cosa fare
per questa sorta di intelligenza del corpo
che non sa o che non può mentire.


Se gli cambio le carte in tavole,
se introduco un disturbo,
se mi fratturo l'osso sacro che resta ruotato,
se prendo una storta scendendo dal Jebel Mussa,
ll mio corpo non ci mette mica poi tanto:
ridistribuisce le tensioni e si riporta a quello stato di equilibrio che conosce così bene
perchè è suo.


Per sentire quest'opera di aggiustamento costante bisogna forzarsi in una situazione di disequilibrio:
camminare come non si cammina mai,
stare immobili, senza possibilità di fuga, come non si sta mai.


Ma questa cosa anche la mente la sa,
è che lei è meno onesta,
lei mente!


E allora...
percorrere nuove strade,
accettare di perdersi,
accettare di guardare e sentire anche ciò che non ci piace,
per non restare incastrati nel labirinto delle vecchie abitudini e dei vecchi modi di fare.


EVOLUZIONE E ADATTAMENTO.


 


 

martedì 22 dicembre 2009

VOILA LA NEIGE

La prima neve ieri sembrava proprio polistirolo
pallini bianchi spazzati dal vento
che mi danzavano davanti agli occhi
mentre tutta intirizzita camminavo contro vento, il naso all'insù.

Come i bimbi che, mentre la mamma li trascina via tirandoli per la mano,non si fanno certo distrarre!
Imperterriti, nasino all'insù, scrutano il cielo con sguardo concentrato.
E' importante, stanno cercano di capire o immaginare 
da dove arrivano tutti quei pallini? chi mai li sta lanciando?
dove li tiene? dove li compra? magari se li fa, ma come?

O forse per loro, beati, immaginare e capire è un tutt'uno
immaginare la soluzione è già aver svelato l'arcano.

Vi svelo un segreto ma shhhhhhhhhh
non ditelo a nessuno: 
se solo si fosse alzata un pò la temperatura
tutti quei pallini ghiacciati sarebbero esplosi come tanti pop corn

giovedì 12 novembre 2009

L'ORACOLO

100_0867


Per consultare un oracolo bisogna formulare correttamente la domanda.
Per formulare correttamente la domanda bisogna mettere in chiaro i propri desideri.
Per mettere in chiaro i propri desideri bisogna addentrarsi fino in fondo al proprio cuore
e una volta lì tenere gli occhi ben aperti.


 


100_0868E se qualche vocina ti sussurra, suadente, all'orecchio
"qui è troppo buio...
non si vede niente...
ritorna in superficie...
lì c'è luce, il sole è alto..."
tu non la ascoltare.


Apri gli occhi!


100_0870Quando poi sarai stanca,
prima di consegnarti sfinita e distrutta al sonno
consulta il tuo oracolo,
chiedi di inviarti un sogno.
La verità si svela a chi la cerca
e a chi ha il coraggio di stare con gli occhi chiusi
per poter guardare oltre il velo dell'illusione.


100_0872Nei sogni l'illusione non esiste.


Chiudi gli occhi!

lunedì 2 novembre 2009

UNA GIORNATA DI PIOGGIA

basta e avanza...mi stanno già spuntando le branchie!


Evoluzione ed adattamento della specie.
E dire Messere Darwin che c'è chi non è daccordo e dice che l'evoluzionismo è tutta un'illusione.
(dottrina cattolica a parte, per non entrare nel tunnel delle polemiche e rischiare di non uscirne più)


Io invece ultimamente ci penso, ci penso e anche tanto.

A come cambiano le cose, a come mutano le situazioni e gli stati d'animo
e a come noi mutiamo con esse.


Ci adattiamo o ci evolviamo?
Ci educhiamo o ci rassegnamo?

mercoledì 21 ottobre 2009

TOT METRI DI CATENA

Dicevano di me “E’ una bambina meravigliosa, dove la metti sta!”


Mica la capivo troppo sta’ cosa però…


i grandi erano loro, no? E non sono forse loro quelli che sanno le cose?


 


Adesso che quella grande sono io tocca a me far finta di aver capito.


 


Sono cresciuta legata a una catena, una catena magica mi sa,


perché man mano che io crescevo cresceva anche lei:


Io diventavo più alta, più forte e le sue maglie diventavano più resistenti;


Io diventavo “più grande e più matura” e lei si allungava, in modo da poter andare sempre un po’ più in là, sempre un po’ più lontano…


Il più lontano possibile!


 


Un bel giorno, non ricordo di preciso quale, qualcuno mi ha detto “ avrai una sorellina, sei contenta?


Una sorellina per giocare, pensa che bello!”


E un bel giorno, e questo me lo ricordo, cavoli se me lo ricordo, i miei mi hanno presa di peso


-neanche fossi una bambolina, un mucchietto di chiodini rimasti sul pavimento da spalettare via-


e piantata a casa di zia per andare a prendere la sorellina!


Il fatto che nel mio dialetto quando nasce un bambino si dice che ”la mamma se lo è comprato” sicuramente complica un po’ le cose…


 


Chiariamoci subito: quella non era una sorellina, quella non era neanche una bambina, quella era un mostro!


Più che urlare e strepitare a qualsiasi ora del giorno e della notte non faceva.


E poi, come si può giocare con qualcuno che non si può neanche toccare perché è piccola,


che ha sempre ragione perché è indifesa, perché non sa parlare, perché non sa camminare?


…comprarne una con meno difetti no?


 


Ma io non ero una bambina meravigliosa?


Evidentemente non ero più “abbastanza meravigliosa”…


 


Non avevo scelta:


spostarmi un po’ più in là a cercar qualcuno che mi trovasse ancora un po’ meravigliosa


ma soprattutto diventare sempre più brava, più buona , più educata in modo che la mamma potesse riconoscermi e venirmi a prendere per riportarmi a casa.


Una volta innescato il meccanismo è perverso, non si arresta.


E fu così che nel giro di pochi anni, 18 più meno, mi ritrovai quasi sul confine di stato.


E’ passato del tempo prima che cadessi rovinosamente pestando il muso…


Ma in cosa diavolo ero mai inciampata? Toh, una catena, ma di chi è?


 


Ancora una volta non avevo scelta:


 o restare attaccata alla catena o risalirla tutta fino... fino a dove? Fino a chi?


 


Maglia per maglia, come un alpinista, ho iniziato la mia risalita.


Prima con mano tremolante ed insicura, poi acquistando fiducia nella mia forza e nelle mie mani.


E a un certo punto mi sono addirittura concessa il lusso di sbagliare e di non continuare da sola, di farmi aiutare da altre mani:


mani amiche, mani sconosciute, mani innamorate…nei loro palmi mi rifletto e riesco a leggere il mio presente e sognare il mio futuro.


 


E più passa il tempo più mi avvicino al perno che regge la catena,


più mi avvicino al centro del mio cuore e più divento davvero io,


davvero meravigliosa!