lunedì 23 gennaio 2017

PREGIUDICATA

No, no
Tu nun puo' capì
Tu, ormai, sì di Milano
Tu, nun suoffr!

lunedì 16 gennaio 2017

MEMENTO 52

La RDA, dose giornaliera consigliata, di vongole non è 1kg.
 Provare per credere!!!

sabato 10 dicembre 2016

A TUTTA RANDA

Sul grande mare del mondo del lavoro c'è bonaccia.
Soffiando sulla vela (è la tenda del salotto si, è quella!)
destreggiandosi tra squali e pirati,  è già difficile approdare su un isolotto sperduto e strappare un caffé, un sorso d'acqua e un colloquio.
E solo Nettuno sa quanto sia difficile arrivare in queste condizioni col tailleur ancora in ordine, la piega a posto e il mascara che non cola.

Però però però
SE
dopo aver doppiato il capo di  buonasperanza, sfidato i 40 ruggenti, i 50 urlanti e i 60 stridenti
mi ritrovo difronte a uno
CHE
gomito bel saldo davanti al suo ombelico,a mano tesa, ondeggiando a destra e sinistra l'avambraccio mi dice (e mi ripete più volte, casomai non fosse chiaro, sai, alle volte, l'ambiguità del linguaggio del corpo)
"Signorina, quello di cui parliamo è un ambiente complicato,difficile, ostico a tratti.
Lei ha le capacità di tenere la barra dritta?
Lei pensa di avere la forza di tenere la barra dritta?"
ALLORA
devo dire che io sono una signora (signorina a chi?...signorina a soreta) e in questo specchio di palude salmastra non scendo: faccio spallucce, reclino un po' il capo, faccio una smorfia di sufficienza e taccio.
MA
se c'è una cosa che so fare è pensare, e sono veloce.
ANCHE SE
quello che ti direi è ch'io posso metterci tutta la buona volontà, l'attitudine, il talento, l'esperienza, l'impegno et similia
MA
non posso dare garanzie sul risultato
PERCHE
una cosa è certa: la barra non è mia.

E comunque continuiamo ad essere a Frittole, 1400 quasi 1500.



martedì 29 novembre 2016

MEMENTO 51

Se ti rifiuti di vedere la realtà
l'unica ragionevole conseguenza è la delusione

giovedì 24 novembre 2016

TAMARREIDE NUMMERO "A!"

Tony Tammaro alla conquista dell'Italia - 24/11- Bologna

Prologo
Così come la realtà, nelle sue molteplici forme, altro non é che un'emanazione dell'Essere
così i Tamarri sono una manifestazione transnazionale, transculturale, transgenerazionale della stessa realtà ultima: la Tamarriz(z)ia!

Orsù amici, diversamente nordici e/o diversamente sudici, non cedete all'illusione della frammentazione: essa è trappola che vi induce a credere di non poter capire. 
Arrendetevi, abbandonatevi al flusso e allora si che comprenderete e conoscerete. 

Il primo passo verso la conoscenza
Come Saulo folgorato sulla via di Damasco ebbi i primi contatti con la realtà Tamarra lungo la Salerno- Reggio Calabria, più precisamente tra Tortora Lido e Scalea
In verità in verità vi dico che a Scalea Scalea non ho mai trascorso l'intera vacanza, a limite ci portavano alle giostre! Noi ci fermavamo a Tortora/Praia a Mare dove la densità di popolazione era inferiore e quindi i contatti più mediati, quasi come riverberati attraverso un velo che solo a tratti, inaspettatamente, si squarciava.
Generalmente a squarciarlo era un allucco potente, un grido, più raramente una musica ma comunque potente pure quella.

A quei tempi sul lungo mare di Tortora -così come un tempo i pescatori sulle sponde del lago di Tiberiade- c'era un venditore di cocomeri che arrivava ogni mattina con un trerrote scuscinato.
Egli era talmente sfasulato da non avere nemmeno una radio (quelli col camion ce l'avevano!) così che "da dentro all'altroparlande" cantava e allucava, alluccava e cantava lui stesso.
E' stato il primo Tamarro che mi ha voluto bene.
Sono sempre stata incline al nuovo ed all'avventura, in qualsiasi forma si presentasse cosicché, quando il venditore di cocomeri mi ha detto " te ne vuoi venire con me a vendere i cocomeri con il trerrote?" , lui mica si aspettava che io rispondessi "si!" e provassi a salire sul mezzo.
Mi ha preso per mano, mi ha portata da mia madre e con una discreta cazzima le ha detto
"signò però vui vv'avita sta cchiu accuort a sta bambina. Chella senne fuje, s'a portane, a perdite!"


mercoledì 23 novembre 2016

CONFITEOR: IO AMO QUEST'UOMO #3

Tony Tammaro Tokio-Londra-Scalea

Un amore di aaaaanni!

E' per questo che voglio inaugurare il mio ritorno al blog con un omaggio al grande maestro Tony Tammaro che proprio in questi giorni, nella sua smisurata magnanimità, ci è venuto a trovare lungo lungo fino a Milano.

E' mia intenzione
(Ci provo, mi impegno. Non dico che potete stare proprio senza pensieri ma quantomeno rilassati si)
seguire la sua discesa verso sud, accompagnando le tappe della sua conquista dell'Italia
Milano-Bologna-Roma- Salerno
con la pubblicazione della mia personale saga "LA TAMARREIDE".

Queste mie pagine vogliono essere si un omaggio ma anche una sorta di risarcimento per gli anni passati.
Infatti:
Nella landa sperduta in cui io sono cresciuta le "grandi cascette" ce le avevano solo  "i fruttaiuoli"
e per avere news del maestro bisognava aspettare agosto quando l'amica C. le portava pezzotte da Napoli.

Massimo Rispetto e Stay Tuned

mercoledì 16 novembre 2016

DAI CHE C'E' IL SOLE





Dai che c'è il sole,
dai che l'aria è fresca,
c'è un bel venticello.

La giornata ideale per tornare qua, aprire le finestre, aerare i locali prima di tornare a soggiornarci.

Prima che tutto vada a scatafascio.
Prima di ritornare quando l'ispirazione, gli astri, la cabala, i fondi del caffé  indicano propizio il momento e scoprire che si è ridotto tutto in polvere.


giovedì 4 giugno 2015

ROAD MAP

Credevo, illusa!, che con la migrazione da splinder si poteva ritenere chiuso il capitolino "fatiche improbe di una povera blogger inidonea"
e invece, a traccobbetto, il garante decide che a detto capitolino bisogna aggiungere un altro bel paragrafetto.

Porcono e vado avanti.

STEP 1 oggi ho creato la pagina.
STEP 2 sceglierò dei contenuti.
STEP 3 poi mi preoccuperò del banner.

Considerando che nulla ho da offrire se non qualche forchettatina di cazzi miei mi sembra pure troppo.

Ché poi, con buona pace di Nonna Papera, io non sono tipa da biscottini.
Se di forno si deve perire posso sfornarvi una teglia di lasagne.

mercoledì 20 maggio 2015

MEMENTO 50

C'é solo una cosa che ti fotte realmente:
il tradimento di sè.

lunedì 11 maggio 2015

GHADAMES

La perla del deserto!

Non starò a dirvi di come e quando sono tornata lì ché certe volte, attraversare lo spazio e il tempo è un lampo.

Ghadames, la perla del deserto.

Non se ne possono varcare le porte senza essere accompagnati.
Il dittatore supremo ha deciso che non era più il caso di abitarla,
troppo bella per lasciarla vivere.
Meglio deportare tutti i suoi abitanti nella città moderna fondata per l'occasione e farne un bel museo a cielo aperto...patrimonio dell'unesco, per carità.

Gadhames, la perla del deserto.
Un dedalo di stradine in terra battuta che serpeggia tra un continuum di case talmente bianche da ferirti gli occhi, c'è di che perdersi ad ogni passo.
Sembra che non ci sia senso alcuno in quell'andare se non il deliberato desiderio di disorientare ogni sguardo estraneo,
 e invece ti muovi seguendo la brezza fresca, l'umidità dell'aria.
E quando non te lo aspetti più si apre una piazza e nei tuoi occhi entra il cielo.


E poi ancora dedali e poi ancora una piazza e tutto intorno scranni dove gli uomini, in rigoroso ordine gerarchico, si sedevano per godere del fresco, per chiacchierare, per intrecciare i fili del loro mondo di uomini visto dagli uomini.

Devi entrare in casa per una porticina stretta e bassa, 
devi andare oltre l'alcova, 
devi salire una scaletta ripida e stretta, e poi ancora un'altra che gira oltre il corridoio
per poter accedere alla città delle donne.
E Gadhames, la perla del deserto, adesso si, è lì ai tuoi piedi.


La città delle donne si svela sotto lo sguardo blu del cielo.
La strada si fa di passo in passo, di ballatoio in ballatoio, di terrazza in terrazza, tra ponticelli, scalette, passaggi arditi.
E senti ancora l'eco  delle vite e delle storie che passano di mano in mano, di bocca in bocca.

E quando per sbaglio o per curiosità ti capita di guardar giù
quello che vedi è un uomo solo, seduto e inerme, che rimane a guardare quel che non c'è più.