martedì 13 marzo 2018

ITALIANIIIII

La trasmissione radiofonica di oggi per dare voce all'associazione "mamme dei cervelli in fuga"

La prima cosa che ho pensato?
"Noooooooo"
La seconda?
"Ma che davero?"
La terza?
"Da quanti anni è morto Massimo Troisi?"

Per carità, non voglio fare i conti in tasca a nessuno. Non voglio contare né i soldi spesi in viaggi -di andata/andata e ritorno/andata e ritorno ché ti veniamo a trovare noi per Pasqua- né quelli spesi in clinex per asciugare le lacrime; non voglio contare i soldi spesi per mandare I PACCHI, tanto meno quelli spesi per sperimentare "le ricette in fuga".

Sarà che le strade che portano a me seguono percorsi tortuosi.
Il mio bisnonno è nato in Brasile. 
Non vi entusiasmate, niente geni esotici per la Cincia: il mio bis-bisnonno doveva partire e col cavolo che la mia bis-bisnonna lo lasciava partire da solo. Non si dovevano dire belle cose delle brasiliane neanche nella lucania di fine '800.
Dopo essere tornato in patria con tutta la famiglia, non pago e non domo -ma soprattutto non pago, evidentemente!- il mio bisnonno è ripartito per il Venezuela prima, per Panama poi. 
Commerciante di riso tra Panama e Santiago  Non credo per amor del riso anche se, pare ci sia stata un'amante cinese...
La fonte di queste informali informazioni? Un amico di famiglia, un secondo padre di una seconda famiglia, quella che mi sono scelta a completare la mia, anche lui emigrato a Panama con i due fratelli: venditori d'oro porta a porta. Bizzarra occupazione, non trovate?

Anche il mio prozio è emigrato a Panama, perché il padre lo ha preteso prima, perché quando ha provato a rientrare non è riuscito a restare poi. La mia bisnonna ha venduto la casa della bis-bisnonna e gli ha pagato il secondo biglietto per l'America.
Non vi entusiasmate, niente eredità da sogno per la Cincia: il mio prozio è tornato in Italia ormai vecchio ed alcoolizzato quando io ero poco più di una bambina. La prima cosa che ha fatto? Comprare un profumo per quella che era stata la sua fidanzata e che, come lui, non si era mai sposata.

La sorella della mia bisnonna è partita per l'Argentina, ma non credo sia mai tornata. Anzi no, è tornata una sola volta e dicono si sia portata da BuenosAires anche i piatti e le padelle per paura di non trovarne e non poter mangiare.

Il fratello di mio nonno è partito per l'America nonostante il padre, anche lui mio bis-bisnonno, fosse profondamente contrario.Tanto contrario che il suo saluto fu "da oggi non ho più un figlio". Tanto contrario che, ormai quasi in punto di morte, a mio nonno che gli diceva "papà guarda che tu hai un altro figlio" lui rispondeva truce "io di figli ne ho solo due". Di lui sono certa: non è più tornato.

Il mio papà, prima ancora di venire a lavorare e conoscere mia madre e poi sposarla e farci dei figli, è venuto al paesello per frequentare le scuole medie: anni 11, in convitto, senza possibilità di tornare a casa nel fine settimana (se non avete idea di che cosa sia oggi muoversi con i mezzi pubblici in basilicata non provate neanche ad immaginare come potesse essere farlo negli anni '50, lo dico per voi!).
Siccome era bravo, molto bravo, siccome il direttore del convitto si era raccomandato di non riportarlo in campagna a lavorare ma di farlo studiare, mia nonna gli ha cucito un materasso di lana, gli ha cotto un pane da tre chili e una valanga di uova sode, gli ha caricato il tutto sulle spalle ed ha caricato lui e il tutto su un autobus: anni 14, a pensione, senza possibilità di tornare a casa nel fine settimana (se non avete idea di che cosa sia oggi muoversi con i mezzi pubblici dalla basilicata alla campania non provate neanche ad immaginare come potesse essere farlo negli anni '50-'60, lo dico per voi!)

Io ho imboccato quasi la stessa strada ma al contrario, la stessa fondovalle degli anni '50 ma ampliata e ben asfaltata. Per fare il liceo che volevo senza dover prendere l'autobus tutte le mattine alle 6 (cosa che poi mia sorella ha fatto e con lei gli altri, chiedete a mia madre perché non io) mi hanno trasferita: anni 13, a casa della zia, mio padre veniva a prendermi tutti i sabati e poi mi riportava tutte le domeniche sera o i lunedì mattina. Suona bene, eh?
Siccome l'unica cosa che ho sempre voluto è stata andarmene  (anche adesso, già), sebbene all'inizio non l'avessi presa benissimo questa sorta di esilio, ho imparato ad apprezzare questa prova tecnica di allontanamento.
Ed ho imparato bene ad allontanarmi, a sognarmi e proiettarmi altrove.

Nell'altrove in cui sono adesso succede che l'Università Bicocca di Milano organizzi, con cadenza annuale, appuntamenti rivolti ai genitori per riflettere insieme su come accompagnare le scelte di studio dei propri figli.



domenica 4 marzo 2018

L'AMORE...AL TEMPO

Dice che no, loro non sono fidanzati, loro si scelgono ogni giorno.

A che ora?
No perché dico (tra me e me) io non ce la farei ad aspettare ogni momento che sciolgano 'sta prognosi.
Almeno l'ora.
Prima, dopo, lontano dai pasti? Prima di andare a dormire? In sogno?

La mattina, ropp'o ccafé.
E' sempre quello il momento migliore, secondo me.

lunedì 26 febbraio 2018

AAA

COLLEGA seminuova,
vegetariana, in pieno digiuno quaresimale,
CEDESI.

Solo se veramente interessati (è il tempo del digiuno e del pentimento, non dell'illusione)
Preferibilmente ore pasti. Miei.
Astenersi perditempo.
Ma soprattutto fate in fretta!!!

venerdì 16 febbraio 2018

MEMENTO 55

Ossia Vedi Napoli (Velata) e poi muori.

Se Ferzan Ozpetec ti dice
"ci vediamo al museo"
tu non ci andare.
Tu fujetenne.

lunedì 12 febbraio 2018

POTREI STUPIRVI CON EFFETTI SPECIALI

E, invece, mi sa che mi limiterò a scodellarvi in fretta e furia sto gran minestrone di pensieri, di post in attesa di essere elaborati, di idee in salamoia che tra un po' fanno la muffa.
Chiedo venia.

Per eventuali intossicazioni non ve la prendete con me, io ve l'ho detto subito che la materia prima in sé non sarebbe neanche male, peccato che non è freschissima.

Mi stimo quando riesco a vendermi bene. Uffffff

Premesso che più passano i giorni, più gli esami di idoneità/maturità dei miei adorati virgulti si avvicinano, più perdo le speranze ma soprattutto la fiducia nell'umanità.
Ci siamo tutti su questo gran carrozzone che punta dritto dritto verso il baratro:
ci son gli adolescenti, i giovani adulti, gli adulti -i genitori, i docenti, i docenti in pensione- solo non si vedono i due liocorni, (che evidentemente sono gli unici veramente svegli, loro al cortese invito hanno risposto "col cazzo").
L'ultimo a salire va per i settanta, capello riccio, semilungo, baffetto ispido, coppoletta e giubbino di panno, pantaloni di fustagno, alito in naftalina. Deve fare le ore di recupero pomeridiane ai ragazzi, cercare di "colmare le lacune".
In Calabria ho visto che fanno così: Apri un cantiere, cominci a scavare per gettare solide fondamenta per qualcosa che quando ci sarà sarà sicuramente meraviglioso, trovi un vuoto/voragine e, per evitare la sospensione dei lavori da parte delle belle arti, fai una bella gettata di cemento e alla lacuna non ci pensi più.
Ho provato a dire al preside che conosco un tizio che ha una bella e capiente betoniera di proprietà ma lui non ha capito o non ha voluto capire.
Nonostante io finisca alle 14 mi fermo per parlarci, mi sembra cosa buona e giusta, oltre al fatto che spero sempre in un miracolo, in qualcuno che davvero sappia fare una magia.
Chissà perché nel mio immaginario anziano è sinonimo di esperienza, equilibrio, generosità.
Sta di fatto che (alle 16.30!) per 15minuti mi parla di quello che ha fatto, di come lo ha fatto, del perché lo ha fatto. E poi mi dice che lui ha insegnato per aaaaanni, ha anche scritto un libro sullo studio di funzione (ma daiiiiiii, e come ti è venuta questa idea? non si era mai mai mai visto prima un libro sullo studio di funzione).
Ha scritto un libro, amore. E quelli non sanno leggere. Amore.
Ed io non so se ridere o se piangere.
Su questo gran carrozzone che, come dicevo, punta dritto dritto verso il baratro mi sa mi sa che lui vuole giocare a chi arriva prima. Con me.
Prego, dopo di lei!

Vado, ceno e torno.
Baci.



martedì 21 novembre 2017

VIRTUAL ASSISTANT

Metti che hai un problema col tuo gestore telefonico.
Metti che, impossibilitata a parlare con un essere umano, tu ti rassegni a contattare il virtual assistant

Serve aiuto? Digita lui
E tu digiti mesta la tua domanda.
E lui ti risponde subito, solerte!
È che ti risponde un po' a capa di 'mbrella.
E tu temporeggi.
E a lui evidentemente non piace, così ti incalza

"Io son pronto e tu"
E che gli vuoi rispondere...
"Tanti auguri"
Più sentito.

In barba al mobile, la regina dei telefoni è sempre lei.

martedì 14 novembre 2017

NON SONO UNA SIGNORA

Quindi lo dico un po' come mi viene,
perché, in fin dei conti, la noblesse oblige solo chi ce l'ha.

A stupirmi ogni volta non è tanto la quantità di cagate che, in preda ad un'onanista presunzione, una persona può sparare quanto la capacità del soggetto di spararle così grosse e così in alto.


sabato 28 ottobre 2017

SOPRA TUTTO

SOPRASSATURA

Vedi Cincia che succede a rimandare a domani quello che avresti dovuto fare ieri e pure l'altro ieri e via via così, di ventiquattr'ore in ventiquattr'ore sino all'inizio dell'estate?
Ho sempre odiato le numerazioni.
Soprattutto quelle all'incontré (non siete pratici di quadriglie cumannate? ajajajajjjjj
non disperate, ve ne parlerò magari domani. ah!)
Si fanno ancora a scuola le numerazioni? Boh!
A giudicare dal fatto che i miei alunni non sanno contare e non sanno nemmeno le tabelline direi di no.
Ohoh, giusto, mi sa che voi non sapete ancora niente.
Apro una parentesi (una più una meno, cosa vuoi che sia, visto che da un mese non faccio altro) così vi aggiorno.
Da un mese, esatto esatto, la Cincia insegna Matematica e Fisica...quelle 27 ore a settimana che non si negano a nessuno se, quello che vuoi, è prendere qualcuno e mandarlo completamente fuori di testa.
SONO UDITIVAMENTE SOPRASSATURA
Sei, otto ore al giorno a parlare, ad ascoltare, a parlare sperando di essere ascoltata, a parlare cercando di sovrastare il rumoreggiare della folla non spingendo sul volume ma caricando sull'intensità e sulla densità.
Decibel che si sommano, logaritmi che fischiano, onde onde onde che rimbalzano intrappolate nella mia povera e dolorante scatola cranica e mi mandano in risonanza gli emisferi e tutti gli umori cerebrali.

Ed è così che le mie amate bestiole calamitano ogni mia attenzione, assorbono ogni mia energia vitale dissipandola in mille volute di fumo -a volte anche particolarmente aromatico devo dire...- e rivoli di ormoni (loro!).
Sia mai che gli venga in mente di concentrarle in una bella, elegante, funzione trascendente disegnata delicatamente, ma con mano ferma, su un bel foglio bianco. Pure i gessetti colorati gli ho comprato!
E comunque  a voi lo posso dire, la mia è anche invidia. Non sono mai riuscita a fregarmene della scuola, della bellezza della matematica, del senso del dovere e dell'orizzonte effimero dell'eccellenza.
E già che sono in vena di confessioni 'sta schiavitù del dover eccellere, mica per alimentare sogni di gloria, magari, "solo" per meritarmi di essere voluta bene. Poveri ormoni (miei!).
Ma è inutile piangere sugli ormoni versati.
Soprattutto mentre le mie amate bestiole son lì che sorpassano da destra, in penna, in tre sul motorino, tutte le cose che in fila per uno, in rigoroso silenzio, aspettavano di essere raccontate.

Con permesso mi assenterei un attimo:
sedo la rissa all'ingresso, ricarico il rotolo dell'eliminacode  e torno.

Baci tanti, a tutti.
E grazie, davvero, per la paziente e calorosa ed affettuosa attesa :-*

mercoledì 11 ottobre 2017

MEMENTO 55

Ricordati di scrivere il post.

Non "un", "il".
Non maiuscolo, minuscolo.
Scripta manent ma non esagerare, su.





lunedì 31 luglio 2017

PIÙ VICINI PER TUTTI!

C'è chi ai vicini chiede di abbassare la radio, di segarsi i tacchi, di bruciare gli zoccoli, di andare a martellarsi i pollici altrove;
chi chiede del sale, del caffè, dello zucchero per il caffè, limone, olio, un goccino di vino giusto per cucinare.

Io ho chiesto in prestito una valigia più grande.
Oh, e la ho avuta!!!!
Che non vedano l'ora di mandarmi in vacanza???

(A onor del vero, in momenti altri e sparsi, ho chiesto anche tutto il resto...)