domenica 28 settembre 2014

IO AMO QUESTA DONNA #1


Lo spettacolo era iniziato da poco, in modo imprevisto, a luci ancora accese, mentre ancora si stavano abbassando le tapparelle. 
Mi piace il ronzio elettrico di quelle tapparelle. Me ne stupisco ogni volta che vado a teatro "presto". Ed ogni volta sono contenta di questo annuncio fuori dalle righe eppure, ormai, familiare.
Non l'ho vista, lo giuro. Ho solo sentito che qualcuno c'era, alla mia destra.
Emma. Come materializzata, appoggiata allo stipite della porta.
Si, materializzata. Perché lei è densa; picché essa "s'o futt'o chiummu!"

E da lì è discesa per poi salire sulla scena come sulla montagna.
Tre gradini che separano l'oggi dall'eterno, il quotidiano dall'extraquotidiano, il dentro e il fuori, il reale dal sogno ad occhi aperti.


No, non è per misantropia né superbia, è proprio che io certi viaggi, a teatro, certi incontri, voglio farli da sola. Mi sento più libera, di perdermi,  di ritrovarmi, di emozionarmi. 
Se ho invitato qualcuno mi sento in dovere di esserci, almeno un po', almeno ogni tanto e invece non mi va.
Almeno non sempre e comunque non in questo caso.
E se mi invitano è peggio, mi sento in dovere di esserci, almeno un po', almeno ogni tanto e invece non mi va.
Ed è per questo che gli ho detto una bugia.
Nessuno, Lui,  ne ha dette a bizzeffe: ha lastricato la sua vita di "astuzie" e per queste è passato alla storia mo proprio a me non volete concedere nemmeno il beneficio della legittima difesa?

Come glielo spieghi che da quando entri in quella sala non sei più la stessa?
Come glielo spieghi che avresti voluto alzarti per toccare il profilo di Polifemo che, fermo sulla scena, sembra proprio scolpito nel basalto?
Come glielo spieghi che ti commuovi fino alle lacrime davanti a Penelope ed alla sua tela, ma che più di tutto ti commuove lo stesso farsi della tela?

Finito tutto, ma tutto, finiti gli applausi, tutti!, vado via con calma, quasi dondolando, mantenendomi a distanza di sicurezza dalla gente.
Avrei potuto chiedere a Odisseo se, per caso, gli era avanzata un po' della cera che si era fatta colare nelle orecchie per non sentire il canto delle sirene.
Io, quando esco dal teatro, non amo sentire parlare.

"allora? ti è piaciuto?"
la stessa stupida volgarità di chi lo chiede dopo aver scopato!