lunedì 20 marzo 2017

BESTIE DI SCENA

[Bestie di scena di Emma Dante]


Così, nudo e crudo.
Nudo come è il corpo, crudo come è lo sguardo.
Il mio sguardo posato impietosamente su me stessa quando mi sono accorta di quanto avessi chiamato a raccolta tutto ciò che so, tutto ciò che ho imparato, tutto ciò che ho compreso,
tutto,
pur di non sentire l'unica cosa che c'era da sentire: la vergogna.

Un faro sparato addosso,
uno schiaffo in piena faccia,
uno sputo negli occhi.

Guarda. Guardati.

Siamo così belli quando ci riduciamo ad essere quello che siamo,
vulnerabili.
Ridursi all'essenziale è faticoso, a tratti doloroso, mai liberatorio.

Nel rendermi vulnerabile li ho amati.
Ciò che ci può liberare, forse, è la responsabilità.
E di niente posso essere responsabile se non dei miei occhi.





10 commenti:

  1. Sai, ho scoperto di non avere problemi a star nudo: il pisello è lo stesso per tutti XD

    Moz-

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  2. Sei solo andata a teatro o eri in scena??

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    1. Ero spettatrice totalmente coinvolta, anima e corpo

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  3. è la nostra soffocante religione, è il cattolicesimo che ci ha resi balbuzienti davanti al nudo, altrimenti sarebbe la condizione più naturale del mondo, visto che è proprio nudi che nasciamo.

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  4. Si stava così bene nell'eden, prima che quel peccatuccio di gola ci facesse vedere che eravamo nudi O:-)

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  5. Ciao Cincia!

    Post affascinante. Avrei voluto assistere all'esibizione in questione...per amor dell'arte,eh! :-D :-D :-D

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    1. Ciao Roberta!
      Ben trovata.

      Non so se sono ancora in tournée, ma mi piacerebbe parlarne con qualcuno che lo ha visto.
      Se ti capita, vacci ;-)

      E parliamo d'arte!

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  6. Siamo così belli quando ci riduciamo ad essere quello che siamo.
    Pensiero semplice come tutto quello che è geniale.
    Quanto difficile arrivarci con tutti gli abiti che ci hanno e ci siamo messi addosso.
    Arrivo da Perla, è un bel navigare.Complimenti
    Gingi

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    1. Benvenuta e bentrovata Gingi!

      E grazie per le belle parole.

      Non era la Nike, era Nietzsche che diceva "diventa ciò che sei"?

      Ecco, il lavoro di una vita: togliersi gli abiti che ci hanno/ci siamo cuciti addosso e che continuiamo a pagare a caro prezzo.

      Un abbraccio,
      a presto

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