nella pioggia che cade, niente.
Non c'è piumone che tenga, non c'è tisana, cioccolata calda, cognac.C'è solo freddo, paura, senso di impotenza e puzza. Tanta puzza.
E rabbia, tanta rabbia.
In un paese civile, con il lavoro che faccio/che dovrei fare...diciamo che ho fatto sino ad ora adesso e andiamo avanti che è meglio.
Dicevamo?!?
In un paese civile, al 99% in dissesto idrogeologico, io dovrei lavorare giorno e notte.
Se fossimo davvero un paese civile non ci troveremmo nella situazione drammatica in cui siamo, ça va sans dire. Ma oggi rimpiango il mio mondo fatato in cui le cose si possono fare e disfare,
possono seguire fili non proprio logici purché il salto sia giustificato dalla soddisfazione che dà il risultato finale!
Dicevamo?!?
In questo paese incivile si ripristina. Si ripristina, se e quando si ripristina.
(vi risparmio il trattatello di microeconomia della distruzione e dell'affamanento ché tanto ne so poco; ne so quel tanto quanto basta per capire in che modo ed in che termini svolta bruscamente la mia storia, non un porcaputtana di più.)
Comunque non era questo che vi volevo dire.
Le cose a cui pensavo quando ho iniziato a scrivere erano il freddo, la paura, il senso di impotenza e la puzza. Tanta puzza.
Il tempo di uscire, mangiare una pizza e rientrare da pranzo e c'era acqua ovunque.
Non le pozzanghere, no, quelle c'erano anche prima.
Acqua di quella che al momento non ci fai caso perché è semplicemente ovunque,
acqua che avanza e fa le ondine manco fossimo a Mont Saint-Michel.
Che facciamo andiamo? Ma no dai, restiamo.
E restiamo.
Restiamo fino a quando dalle finestre, proprio dove i battenti si sovrappongono, non vediamo rivoli d'acqua scorrere.
Ok, questa è proprio l'ora di andare.
15cm di acqua in cortile, e poi sono 30 se perdi il marciapiede e "scendi in strada", e poi sono più di 50 se ti trovi a passare davanti a un garage o nel bel mezzo dell'incrocio.
Acqua, ovunque, fredda, grigia e puzzolente che adesso si è messa pure a correre.
Noi no, noi è meglio se andiamo piano piano ché se cadiamo non ci trovano più.
In mezzo all'incrocio la macchina vuota dei vigili a sbarrare la strada, i taxi manco a pagarli oro, io e 'sta povera ragazzina siciliana che non era mai stata a Milano prima (che tempismo, ragazza! i miei complimenti!).
E mi è scappato da ridere, forte.
Mi sono detta se pure mi metto pure a piangere aggiungo solo acqua all'acqua.
Ed ho riso più forte.
azz
RispondiEliminaEd io non stavo rischiando niente...forse ci rimetto gli stivali.
Eliminama 50 cm sono praticamente 1/3 della mia "altezza" e se ci fosse stato un bambino?
Eliminaanch'io, non essendo propriamente una vatussa, vado sotto con niente.
Eliminai bambini in braccio e occhio a dove metti i piedi.
Ammazza.
RispondiEliminaMi chiedo con tutto quello che sta succedendo un poco ovunque, con il tempo che sta cambiando, se si siano resi conto che qualcosa va fatto SUBITO.
A Palermo sembra un altro mondo. Un giorno dichiarano l'allerta meteo e poi piove giusto un'ora. Oggi fa pure, quasi, caldo.
Due mondi, davvero.
Il problema è che intervenire non conviene a nessuno.
EliminaTutti dopo a fare i salvatori della patria e spartirsi i quattrini (nostri!) delle somme urgenze.
A Palermo voi avete tre problemi...uno è il traffico!!! :-*
e gli altri due? :D
EliminaLa siccità (che sottile ironia...) e l'Etna
Elimina:-D
E dai col decreto di Lupi!!!!
RispondiEliminaTempo da lupi...un bel de-cretino ton sur ton
EliminaMilano è incredibile, ma è solo une e-scempio fra i tanti. Città costruite sopra i fiumi. Città costruite dentro le montagne. Argini in polistirolo (vedi Massa) e qualcuno che non ha fatto il proprio lavoro. Ma è stato pagato. Io non so. Io ho schifo.
RispondiEliminaStiamo pagando tutto dall'inizio, da quel dopo guerra. In qualche modo dovevamo uscirne ma poi non abbiamo saputo fare niente di nuovo, né capire quando fermarci...
EliminaSugli argini on polistirolo stanno montando un caso che potrebbe non sussistere, come mi auguro che sia.
Se il giornalista, anziché parlare di cose che non sa (non perché è stupido, ma perché non progetta muri) avesse interpellato un tecnico per scrivere il suo articolo anziché puntare alla sensazionalita della cosa...lui sarebbe stato un professionista serio.
Ma manca ancora all'appello il paese civile.
Se succedesse a Roma affogheremmo. Da noi basta un po' di neve del resto, per mandare in tilt la "capitale". E' che a manutenzione non paga, non porta pubblicità, non va sui giornali, non richiama sponsor e di conseguenza voti.
RispondiEliminaLa vedo sempre peggio. :( ma tu ridi più forte, chissà se le seppelliremo le disavventure...
Non per ridere delle disgrazie altrui (ché qua ognuno c'ha le sue) ma gli allegri siparietti, in diretta perché mio fratello vive a Roma, di Aledanno e la neve li ricordo sempre con piacere :-)
EliminaPurtroppo va così da sempre, siamo nati sull'emergenza del dopoguerra e da lì non ci siamo mai mossi...siamo diventati solo più bravi e fetenti.
Il senso civico latita et voilà la tempesta perfetta.
Io non ti posso promettere di riuscire a ridere sempre ma farò del mio meglio e più forte che posso. sempre.
no...
RispondiEliminaeffettivamente l'abbondanza di pioggia caduta, ha reso nulla la sua essenza di agente climatico a base estremamente romantica...
tuttavia non finisce di dispiacermi la sua caduta precipitosa, che rovina i piani, e rende invivibili le città...
ovviamente non mi piace il fatto che faccia tanti disastri, ma riesco ad andare oltre amandola!
lei, l'acqua, non ha colpa.
Eliminaprima sale, scaldata dal sole, poi ridiscende per gravità.
lei è innocente.
fa i disastri che le permettiamo di fare, non uno di più.
dar la colpa alla pioggia non si può.
io, sarà che ho la testa bacata oppure che la pioggia, da noi, c'è stata ma non ha fatto danni, nel diluvio della scorsa settimana ho visto qualcosa di abbastanza romantico anche se dopo un po' è uscito il fiume vicino all'azienda di mio padre e a quel punto ho dovuto mettere da parte qualsiasi fantasticheria di tisana, cioccolata calda o coperta.
RispondiEliminaPerò cavolo, quanta acqua... mi ha impressionata, tutto quel diluvio, perché davvero sembrava infinito.
Oh, ti seguo, tra parentesi, mi piace tanto il tuo modo di scrivere.
Capisco perfettamente quello che dici, ho la fortuna di abitare in una zona "asciutta" di Milano. È stato proprio il trovarmi in mezzo darmi la misura del disastro.
EliminaQuando vuoi esci dalle parentesi e vieni a farti quattro chiacchiere;-)
Grazie!
bisogna comunque prendere atto che Milano è stata costruita in modo da poter sfruttare più acqua possibile, dato che l'industrializzazione ne richiedeva in gran quantità... tu pensa per per pescare l'acqua potabile bisognava 40 anni fa trivellare 150 metri, dato che la Falk, la Marelli, l'Alfa ne assorbivano litri litri e ancora litri... ecco ora le grandi industrie se ne sono andate, e l'acqua è rimasta... si trova ora attorno ai 25/30 metri... ed è polverosa e calcarea come poche... non servono più neppure i pozzi... basta il Seveso... poveri noi !
RispondiEliminaLe cose sono un po' più articolate di così...
EliminaInnanzitutto tutte le grandi città europee- Roma, Milano, Lione, Parigi, Londra etc etc etc- sono state fondate in corrispondenza di corsi d'acqua perché l'acqua è vitale da un punto di vista biologico, strategico, commerciale e chi più ne ha più ne metta! ( e con questa l'acqua calda l'abbiamo portata a casa).
Gli ordini di falda, in pianura padana sono tre (il superficale, il tradizionale ed il profondo).
Il livello di falda che risente direttamente di "ciò che accade fuori" e da un punto di vista meteorologico e da un punto di vista più squisitamente antropico è quello superficiale, il primo.
30m potrebbe essere lo spessore dell'acquifero (almeno nella parte centrale della pianura padana, poi lo spessore è variabile vista la conformazione geologica dell'area...diciamo che si assottiglia verso sud ed andiamo via veloce su questa cosa) la profondità della falda è un'altra cosa ed è molto più superficiale (anche escludendo dalla discussione le aree in corrispondenza di falde sospese e le anomalie dei fontanili).
Sulla natura calcarea...siamo in pianura padana, la natura dei suoli è calcarea. Poggiamo i piedi su depositi alluvionali e glaciali a loro volta poggiati su un substrato impermeabile di origine marina.
Sulla polverosità dell'acqua permettimi di soprassedere.
Sul poveri noi...ma si, meglio soprassedere anche sul poveri noi.