Se vi dovesse capitare di prendere il treno Potenza-Taranto
non scegliete l'orario comodo, l'orario per l'orario;
chiamate in stazione, chiedete "a che ora parte Gianfranco?"
e prendete quello.
Innanzitutto non è un treno ma una littorina,
tre carrozze -aria condizionata nella prima e nella terza-
in mezzo un parallelepipedo rovente di lamiera e simil pelle.
(E niente di tutto questo l'ha voluto Gianfranco, sia ben chiaro!)
"Signorina, prego, venga qui sulla prima carrozza. Benvenuta!"
Questo lo ha detto a me eripetuto a tutte le altre che sono salite dopo.
Poi, augurandoci buon viaggio, ha confessato:
"Le donne le ho messe tutte in prima, gli uomini tutti in terza.
Forse non èproprio corretto ma a me piace così!
Voi donne siete belle, gentili...che magnifico parterre!"
Tre carrozze-la prima il suo paradiso, l'ultima l'inferno-
in mezzo un parallelepipedo rovente di lamiera e simil pelle: il purgatorio!
"Se avete bisogno di fumare, di prendere un po' d'acqua,
preparate tutto che a Ferrandina ci fermiamo quattro minuti"
"Tu come ti chiami?"
"Annamaria"
"Un applauso per Annamariaaaa!"
"Tu come ti chiami?"
"Cinciampai"
"Un applauso per Cinciampaiiiiii!"
Un applauso per ognuna.
E poi chiacchiere, chiacchiere tranquille e risate,
due ragazze che avevano frequentato insime l'istituto d'arte...una adesso si è trasferita a Londra,
non ci giurerei ma ho visto una lacrima far capolino tra le ciglia di Silvana.
"Siamo quasi arrivati, voglio farvi un regalo!
Chiudete gli occhi,
sulla destra c'è il mare, sulla sinistra i campi arsi dal sole,
davanti a noi i binari.
Questo fischio lungo, il mio fischio lungo, è per voi:
che sia il richiamo della libertà!".
Per i pragmatici...e per gli uomini
una mia personale comunicazione di servizio:
siamo arrivati a destinazione in perfetto orario.
Per tutti gli altri... siamo arrivate a destinazione felici!