di sangue e pelle e di mille altre cose, visibili e invisibili, tutte drammaticamente possibili.
"Le parole stabili hanno la debolezza della loro stabilità.
Per ogni affermazione chiara è pronto un equivoco.
Certe parole illuminano come lampi sull'acqua. Quando vengono scritte cambiano pericolosamente natura. La scrittura sbroglia la matassa che diventa più lineare e meno veritiera.
L'esperienza, invece, è contiguità di azioni, di prospettive simultanee. Quando si agisce, si è contemporaneamente presenti a diversi livelli di organizzazione.
[...]
Le loro parole volevano essere ponti fra la pratica e la teoria, fra l'esperienza e la memoria, fra gli attori e gli spettatori, fra se stessi e gli eredi. Ma non erano ponti, erano canoe.
Le canoe lottano leggere con la corrente, attraversano il fiume, possono approdare all'altra sponda, ma non si può mai essere sicuri di come il loro carico verrà accolto ed utilizzato.
[...]
Le canoe navigano le correnti dei malintesi. Vorrebbero essere pagine stabili di libro e sono invece lettere che non sappiamo se e quando giungeranno a destinazione, né come verranno intese se verranno lette, e da chi, "
[E. Barba]