Due anni e passa sono passati dall'ultimo post ed io non me ne sono accorta.
Sono stati due anni di merda eh, due anni di cui avrei fatto volentieri a meno per me e per l'umanità tutta, ma porca di quella troia!
Ho sempre avuto un rapporto col tempo che passa molto controverso:
lui che passa ed io che faccio finta di guardare nel verso contrario.
Ad ogni sveglia in anticipo cui segue spesso un'uscita al limite (piuttosto senza mutande, col maglione al contrario, con due scarpe diverse, con le chiavi della macchina che non vogliono entrare nella serratura e le chiavi di casa nella toppa della porta...ma dal lato sbagliato, ma sempre al limite e mai in ritardo perché, comunque, io odio essere in ritardo!) ho sempre detto "mi sa che mi rapiscono gli alieni".
Qua manco gli alieni ce la fanno a giustificare due anni di totale assenza.
E non è tanto l'assenza "dal blog" quanto la non presenza a me stessa.
Mi ero riproposta di scrivere al rientro delle vacanze e poi per l'equinozio d'autunno e poi ancora per Natale e per il primo dell'anno e per San Valentino.
Oggi è l'equinozio di primavera.
E potrei millantare romantici presagi o auspici di rinascita, piccole nuove tenere gemme, timide rifioriture ma, scusatemi, non l'ho fatto apposta.