lunedì 7 settembre 2009

GEOMETRIE

Ci sono dati di fatto che vanno semplicemente accettati:
esistono persone e relazioni sghembe.


Non é che nascono male,
non é che si intersecano nel momento sbagliato,
sono quello che sono e, semplicemente per questo, non si intersecheranno mai.

Godono localmente del solo privilegio della minima distanza.


Quelle che nascono parallele hanno almeno l'illusione di potersi incontrare all'infinito
perché lì, seduto sulla retta impropria, c'é Dio!

giovedì 3 settembre 2009

MEMENTO 5

Nell'acqua della pasta il sale ci va!
E va messo prima.

E A QUESTO PUNTO

non lo so.


A questa cosa non so dare un nome.
In questa cosa non so darmi un ruolo.



Non so immaginare domani...ma forse neanche stasera.

Aspetto il temporale...

mercoledì 2 settembre 2009

STRANI INGRANAGGI

Io non ho ancora ben capito come funziona la mia menticina.
Ho una memoria di ferro, questo si.
Difficilmente le cose mi sfuggono, ho la capacità di rivedere luoghi e volti di ieri come di tanti anni fa,
di rivedermi riflessa in essi per com'ero e per come mi sentivo.
A volte é un peso enorme: condannata a non dimenticare!
A volte, però,  rivedere quel sorriso, risentire quella voce é la più bella carezza che io mi possa fare...e me ne ringrazio!


Eppure non riesco a rispondere a domande secche
(dove giro a destra o a sinistra?
ma é successo prima o dopo?)


E non chiedetemi di associare immediatamente libro-autore, film-regista, opera-compositore.
Non c'é verso, non ce la posso fare.


Se la risposta la so la so, non ne dubito!
Ma la prima cosa che dico é "Oddio, non é "xxx"....(potrebbero anche esserci svariati passaggi)...allora é "yyy)


Credo di procedere per rimbalzi successivi, come se ci fosse una "domanda-pallina" che di rimbalzo in rimbalzo attiva elastiche sinapsi fino a trovare quella giusta!


Nella mia bella testolina c'é un flipper?!?!?!


 


 





ACQUOLINA

Quando odori, sapori, consistenze si riaffacciano alla memoria.
E non é un ripescare informazioni da una non ben definita area del mio disordinato cervellino.
E' una memoria fisica, é tutto il corpo, che si riaccende.


E allora ricordo e immagino,
pregusto e preannuso,
affetto e trito,
impasto e spalmo,
assaggio e mi faccio assaggiare...


 

martedì 1 settembre 2009

Ma che cosa sto aspettando?

Che le cose prendano un'altra piega?
Che il mondo inizi a girare dall'altra parte?
Che ci sia un'inversione dei poli magnetici?

Se solo riuscissi a capire cosa é meglio e perché, forse forse avrei un criterio.
Se solo riuscissi ad accettare cosa é giusto e per chi...


 

lunedì 31 agosto 2009

MEMENTO 4

Più vicino ti esplode più male ti fa.

mercoledì 26 agosto 2009

MEMENTO 3

La curiosità uccise il gatto...

SONO STATA BRAVA???

Ho resistito in ufficio 3 giorni.
Mi sono meritata altri tre giorni di mare, parto oggi pomeriggio.


Se ne riparla lunedì!

martedì 25 agosto 2009

Pensieri e Risotti

Ieri sera avevo proprio voglia di cucinare, da troppo tempo non lo facevo.


Avevo la giusta fame
né troppo poca, che non ti vien voglia di niente in particolare,
né troppa, che non puoi proprio aspettare,
per un risotto.


E mi é venuto in mente quel risotto buono buono che preparava sempre una mia compagna di università:
il risotto delle occasioni speciali, quello che lei preparava solo per la CUMPA!
La cura con cui lo preparava era maniacale: l'ultima volta ho girato con lei non so quanti supermercati per trovare il pecorino romano perfetto!


Ingredienti:
scalogno, riso, dado vegetale-quelli non mancano mai;
pomodori freschi -quelli mancavano ma ho deciso che si possono tranquillamente sostiture con i pezzettoni in barattolo (basta non dirlo alla B@);
pancetta-ce l'ho;
maggiorana-ce l'ho;
pecorino romano-ce l'ho!


All'opera:
avvio il brodo( e su questo non mi dilungo....)
affetto con cura lo scalogno che non é come la cipolla quindi, per questa sera, niente lacrime!
e lo metto a rolosare con l'olio (poco) e la pancetta.
poi aggiungo il riso e lo faccio tostare.

Dovrei aggiungere la maggiorana ma ooooooops mi accorgo che l'ho finita...
Non c'é tempo per pensare, mi si attacca tutto, dal cesto delle spezie sorteggio il timo:mi piace!

La prima mestolata di brodo ed é tutto uno sfrigolare.
Mi piace sempre questo momento perché é il segnale di inizio dell'attesa.
Comincio a girare e mi sento un pò una strega col suo calderone.
Un bicchiere di vino, sigaretta, e i pensieri fluiscono piani, seguendo il ritmo lento della cottura, salgono lenti nel fumo e nel vapore.


A metà cottura aggiungere i pomodori.
Saggio e risaggio, controllo.
A fine cottura aggiungere il pecorino romano.


E ti pareva: il pecorino non ce l'ho...
Non posso perdere tempo, il grana andrà benissimo!

Riposiamo entrambi, io e il risotto.


Non era proprio "quel" risotto perfetto, ma era senza dubbio il mio ottimo risotto.
L'arte di arrangiarsi, di improvvisare, di creare nuove meraviglie con quello che si ha...



 




 

venerdì 21 agosto 2009

MEMENTO 2

Stai attenta a ciò che chiedi e a come lo chiedi
Potresti essere esaudita....

LUNA NERA

Luna nera
pieno potenziale
fluire di energie ctonie a contattare i pensieri più profondi.

Ho chiesto un sogno ad indicarmi la strada.

Ho chiesto alle energie del cosmo la sintonia con il loro fluire.
Ho affidato al fumo le mie preghiere.


Magia per un nuovo ordine
non un ordine prestabilito
non un ordine da sovvertire
nessuna attesa sino a nuovo ordine.


Al risveglio un solo pensiero, sicuramente non il primo, chiaro, nitido
"l'ho perso".
E mi sono sentita sollevata.


 

giovedì 20 agosto 2009

LA FANCIULLA SENZA MANI

Oggi vi racconto una favola:

Un mugnaio era caduto a poco a poco in miseria e non aveva più nulla all'infuori del suo mulino e, dietro, un grosso melo. Un giorno che era andato a far legna nel bosco gli si avvicinò un vecchio e gli disse: -Perché ti affanni a spaccar legna? Io ti farò ricco se in cambio mi prometti quello che c'è dietro al tuo mulino; fra tre anni verrò a prenderlo-.

"Che altro può essere se non il mio melo?" pensò il mugnaio; così acconsentì e s'impegnò per iscritto con lo sconosciuto, che se ne andò ridendo.
Quando il mugnaio tornò a casa, gli venne incontro la moglie e gli disse: -Di dove viene tutta questa ricchezza in casa nostra? Casse e cassoni sono pieni di roba, senza che nessuno sia venuto a portarla- Il mugnaio rispose: -Da un vecchio che ho incontrato nel bosco; in cambio mi sono impegnato a cedergli quello che c'è dietro il mulino-. -Ah, marito- disse la donna spaventata -ce la vedremo brutta: era il diavolo! E intendeva nostra figlia che spazzava il cortile dietro il mulino.
La figlia del mugnaio era una fanciulla bella e pia e visse quei tre anni nel timore di Dio e senza peccato. Quando venne il giorno in cui il maligno doveva prenderla, ella si lavò per bene e tracciò con il gesso un cerchio intorno a sé. Il diavolo comparve di buon mattino, ma non poté‚ avvicinarla. Incollerito disse al mugnaio: -Portale via tutta l'acqua, che non possa più lavarsi; così l'avrò in mio potere-. Atterrito, il mugnaio obbedì. Il giorno dopo il diavolo tornò, ma ella aveva pianto sulle sue mani, che erano pulitissime. Così non poté‚ avvicinarsi di nuovo e, furioso, disse al mugnaio: -Tagliale le mani; altrimenti non posso farle nulla-. Ma il padre inorridì e rispose: -Come potrei tagliare le mani a mia figlia!-. Allora il maligno lo minacciò e disse: -Se non lo fai, sei mio e prendo te-. Spaventato, il padre promise di obbedirgli. Andò dalla fanciulla e le disse: -Bimba mia, se non ti mozzo le mani, il diavolo mi porta via, e nello spavento gli ho promesso di farlo. Ti prego di perdonarmi-. Ella rispose: -Padre, fate di me ciò che volete, sono vostra figlia-. Porse le mani e se le lasciò mozzare. Il diavolo tornò per la terza volta, ma ella aveva pianto tanto e così a lungo sui moncherini che erano pulitissimi. Egli aveva perduto così ogni diritto su di lei e dovette andarsene. Il mugnaio le disse: -Per merito tuo ho guadagnato tante ricchezze che per tutta la vita voglio trattarti da regina-. Ma ella rispose: -Non posso rimanere qui; me ne andrò: creature pietose provvederanno di certo al mio bisogno-. Si fece legare i moncherini dietro la schiena e al levar del sole si mise in cammino e camminò tutto il giorno, fino a notte. Arrivò al giardino di una reggia dove, al chiaro di luna, vide degli alberi carichi di frutta; ma il giardino era circondato da un fosso. E siccome non aveva mangiato nulla per tutto il giorno e aveva tanta fame, pensò: "Ah, fossi là dentro e potessi mangiare un po' di quei frutti! Se no mi tocca morir di fame". Si inginocchiò, invocò il Signore e pregò. D'un tratto apparve un angelo che chiuse una cateratta, sicché‚ il fosso si prosciugò ed ella poté‚ attraversarlo. Entrò nel giardino e l'angelo la seguì. Vide un albero da frutta: erano belle pere, ma erano tutte contate. Ella si avvicinò e, per placare la fame, ne mangiò una staccandola con la bocca. Il giardiniere la vide ma, siccome c'era l'angelo, egli ebbe paura e pensò che la fanciulla fosse uno spettro; così non osò chiamare nè dir nulla. Dopo aver mangiato la pera ella fu sazia, e andò a nascondersi nel boschetto. Il mattino seguente venne il re cui apparteneva il giardino, contò le pere e, vedendo che ne mancava una, domandò al giardiniere dove fosse. Non era sotto l'albero, eppure non c'era più. Il giardiniere rispose: -La notte scorsa è venuto uno spettro senza mani e l'ha mangiata, staccandola con la bocca-. Il re disse: -Come ha fatto ad attraversare l'acqua, e dov'è andato?-. Il giardiniere rispose: -Un essere è venuto dal cielo, con una veste candida come la neve, e ha chiuso la cateratta prosciugando l'acqua. Doveva essere un angelo e io ho avuto paura, così non ho fatto domande nè ho chiamato. Poi lo spettro è scomparso di nuovo-. Il re disse: -Questa notte veglierò con te-. Quando fu buio il re si recò in giardino accompagnato da un prete che doveva rivolgere la parola allo spettro. Si sedettero tutti e tre sotto l'albero e attesero. A mezzanotte la fanciulla uscì dal boschetto, si avvicinò all'albero e mangiò un'altra pera, staccandola con la bocca; accanto a lei c'era l'angelo biancovestito. Allora il prete si fece avanti e disse: -Vieni dal cielo o dalla terra? Sei uno spettro o una creatura umana?-. -No- rispose ella -non sono uno spettro, ma una povera creatura che tutti hanno abbandonata.- Il re disse: -Se tutti ti hanno abbandonata, io non ti abbandonerò-. La prese con sè‚ nel suo castello, le fece fare due mani d'argento e, poiché‚ era tanto bella e buona, se ne innamorò e la prese come sua sposa. Un anno dopo, il re dovette partire per la guerra; raccomandò la giovane regina a sua madre, dicendole: -Quando partorirà abbiatene cura e scrivetemi subito-. La regina diede alla luce un bel bambino, e la vecchia madre si affrettò a scrivere al re per annunciargli la felice notizia. Ma per via il messo si riposò accanto a un ruscello e si addormentò. Allora venne il diavolo che cercava sempre di nuocere alla buona regina, e scambiò la lettera con un'altra in cui si diceva che la regina aveva messo al mondo un mostro. Quando il re lesse la lettera si spaventò e si rattristò profondamente, ma rispose che dovevano avere cura della regina fino al suo ritorno. Il messaggero ripartì con la lettera, ma si riposò nello stesso luogo e si addormentò un'altra volta. Allora tornò il diavolo e gli mise in tasca un'altra lettera nella quale era scritto che uccidessero la regina e il bambino. Quando la vecchia madre ricevette la lettera, inorridì e scrisse al re ancora una volta, ma non ricevette altra risposta, perché‚ ogni volta il diavolo dava al messo una lettera falsa e, nell'ultima, ordinava addirittura di conservare la lingua e gli occhi della regina come prova della sua morte. Ma la vecchia madre piangeva all'idea che fosse versato quel sangue innocente; così mandò a prendere, di notte, una cerva, le strappò la lingua e gli occhi e li mise da parte. Poi disse alla regina: -Non posso farti uccidere, ma non puoi più fermarti qui: va' per il mondo con il tuo bambino e non ritornare-. Le legò il bambino sul dorso, e la povera donna se ne andò con gli occhi pieni di lacrime. Arrivò in una grande foresta selvaggia; si inginocchiò a pregare e le apparve l'angelo che la condusse a una casetta sulla quale era una piccola insegna che diceva: -Qui si alloggia gratuitamente-. Dalla casetta uscì una fanciulla bianca come la neve che disse: -Benvenuta, Maestà!- e la fece entrare. Le tolse il bimbo dalla schiena e glielo pose al seno, perché poppasse, poi lo mise in un bel lettino già pronto. Allora la povera donna disse: -Come sai che ero una regina?-. La fanciulla bianca rispose: -Sono un angelo mandato da Dio per avere cura di te e del tuo bambino-. Ed ella visse sette anni nella casetta, sotto la tutela dell'angelo, e per la sua devozione, Dio le fece la grazia e le ricrebbero le mani. Intanto il re, quando rientrò a casa, volle vedere sua moglie e il suo bambino. Allora la vecchia madre si mise a piangere e disse: -Uomo malvagio, perché‚ mi hai scritto di uccidere due innocenti creature?-. Gli mostrò le due lettere scambiate dal diavolo e soggiunse: -Ho fatto quanto hai ordinato- e gli mostrò, come prova, la lingua e gli occhi. Allora il re si mise a piangere ancora più amaramente sulla sua povera moglie e sul figlioletto, tanto che la vecchia madre si impietosì e gli disse: -Rallegrati, è ancora viva: ho fatto uccidere di nascosto una cerva da cui ho tolto le prove; ma a tua moglie ho legato il bambino sul dorso, e le ho detto che andasse per il mondo e che promettesse di non tornare mai più, poiché‚ tu eri così adirato con lei-. Allora il re disse: -Camminerò fin dove il cielo è azzurro e non mangerò nè berrò finché non avrò ritrovato la mia cara moglie e il mio bambino, se non sono morti di fame-. Così errò qua e là per sette anni, cercandola per tutte le rupi; ma non la trovò e pensava che fosse morta. Per tutto quel tempo, non mangiò nè bevve nulla. Alla fine giunse nella grande foresta e trovò la casettina con l'insegna che diceva: -Qui si alloggia gratuitamente-. La fanciulla bianca uscì, lo prese per mano e lo fece entrare dicendo: -Benvenuta, Maestà!- e gli domandò di dove venisse. Egli rispose: -Sono quasi sette anni che vado in giro alla ricerca di mia moglie e del suo bambino, ma non riesco a trovarli; saranno morti di fame!-. L'angelo gli offrì da mangiare e da bere, ma egli non prese nulla e volle soltanto riposarsi un poco. Si mise a dormire, coprendosi il volto con un fazzoletto. Allora l'angelo andò nella camera dov'era la regina con il bimbo, che ella soleva chiamare Doloroso, e le disse: -Vieni con il tuo bambino, è giunto il tuo sposo-. La donna andò dove egli dormiva, e il fazzoletto gli cadde dal volto. Allora ella disse: -Doloroso, raccogli il fazzoletto a tuo padre e coprigli di nuovo il volto-. Il bimbo lo raccolse e gli coprì il volto. Ma il re l'udì nel dormiveglia e lasciò cadere apposta di nuovo il fazzoletto. Allora ella disse nuovamente: -Doloroso, raccogli il fazzoletto a tuo padre e coprigli di nuovo il volto-. Il bambino s'impazientì e disse: -Cara madre, come posso coprire il volto a mio padre se non ho padre sulla terra? Come potrei conoscere un uomo così selvaggio? Non è mio padre!-. In quel mentre il re si rizzò a sedere e chiese alla donna chi fosse. Ella disse: -Sono tua moglie, e questo è tuo figlio Doloroso-. Ma egli vide che aveva le mani vere e disse: -Mia moglie ha mani d'argento-. E l'angelo andò nella sua camera, prese le mani d'argento e le mostrò al re. Allora egli fu certo che quelli erano proprio la sua cara moglie e il suo caro figlio, e li baciò tutto contento. L'angelo di Dio li cibò ancora una volta insieme, poi andarono a casa dalla vecchia madre. Vi fu gran gioia ovunque e il re e la regina celebrarono nuovamente le nozze e vissero felici fino alla loro santa morte.


...Poi ne parliamo...

MARE MARE MARE

voglio annegare (non é vero...ma non l'ho scritta io. anzi, facimu corna!!!)
portami lontano a naufragare (insomma...)
via via via da queste sponde (già meglio...)
portami lontano sulle onde (così si!)


Non c'é niente di più bello del primo tuffo della giornata.

Arrivare di corsa sul bagnasciuga perché la sabbia nera scotta!
Ha assorbito tutto il calore del sole e non esita rilasciarlo, generosa..., all'incauto piedino che non si può fermare, cerca solo il refrigerio del mare.


Mi piace tuffarmi di schiena perché quando riemergo apro gli occhi e non vedo che il bagliore del sole.
Solo dopo, a partire dai bordi, arriva il blu del cielo. Per le nuvole bisogna aver pazienza.


La carezza del mare, il crepitio dell'acqua nelle orecchie
questa é la pace, questo il silenzio che mi piace.

martedì 18 agosto 2009

HIC ET NUNC

C'é poco da fare e poco da dire.
Giornate interminabili, lente, sempre uguali.
Passo il tempo pensando che non mi passa mai, sperando forse che così facendo il tempo stesso abbia pietà di me e si convinca, in fine, a darsi un pò una mossa.


Continuo a pensare che da un'altra parte starei sicuramente meglio, ma non ho voglia neanche di prendere la macchina e andare a prendere un caffé.

Mi dico che più il là, quando sarò tornata a casa, quando avrò le mie cose da fare, sarà tutto diverso.


Sono qua e sono altrove.
Penso all'oggi ma sono già a dopodomani perché proprio quest'oggi mi ha stufato.
Vorrei stare tranquilla e invece covo una rabbia nera.


Forse mi basterebbe non pensare....



domenica 16 agosto 2009

MEMENTO 1

Canta che ti passa!!!

POSTUMI

E' successo di nuovo!
Mi sono svegliata presto, troppo presto, già con un discorso bello pronto in testa.
Non so mai da dove parte, ma so sempre dove arriva: dritto dritto al fegato!


Verde di rabbia io! Amara come il fiele questa mattina!
Temo un travaso di bile.


E non mi dite che sono i postumi del ferragosto.

giovedì 13 agosto 2009

Ah, la vacanza!

Che giornata....
mi sono svegliata troppo presto con il risultato che ho troppo tempo da riempire.


Ciondolo, rotolo, temporeggio, sbadiglio.


 


 

mercoledì 12 agosto 2009

VACANZA

o dell'esser  vacuo.
Qui non c'é molto da fare, posso solo stare.


E sto! caffé uno caffé due caffé tre
sigarettina.


Mi piace stare lì, in mansarda a guardare il bosco e poi la valle e poi in fondo il lago.
E' un lago artificiale, é vero, ma non bisogna mica dirlo a tutti...e poi da casa mia la diga non si vede.

Ogni tanto ci vuole una piccola innocua bugia
Il lago é lago, la vacanza é vacanza, la mente é sgombra, i pensieri sono leggeri....

venerdì 7 agosto 2009

PER IL MOMENTO DICIAMO CHE PARTO

si chiudeNon proprio subito subito, Lunedì.


Partenza ore 8.30 arrivo...dipende fondamentalmente dalla Salerno-Reggio quindi preferisco non sbilanciarmi.


Mi sento già a metà tra questo mondo e quell'altro. Non sono mai riuscita a farli parlare a lungo tra di loro, a intergrarli. Tornare a casa, per me, é sempre un pò come tornare indietro.
Sarà per questo che vorrei scrivere di altri pensieri ma poi mi blocco e mi dico "ma no, devi partire, non ne vale la pena di inziare certi discorsi, cara la mia Pandora al tuo bel vaso ci pensiamo quando torni".


E va bene, mi lascio convincere.


Non é detto che io non ripassi di qui, chissà come sarà scrivere da quell'altra parte.


La tapparella l'ho lasciata un pò socchiusa, che entri la luce, che ci sia sempre un pò di aria fresca. 
A me piace così.


Quanto mi dà fastidio chiudere....

giovedì 6 agosto 2009

NO NO E NO

Credo sia la prima cosa che un bambino impara a dire: NO!
Escludendo, certo,  il classicone "mamma" che va in associazione con "fame" e "cibo".


NO perché?
E' la cosa che gli adulti ti dicono più spesso?
E' il modo, il primo e forse anche l'unico che hai, per affermare e imporre (se e quando ci riesci) la tua volontà? la tua identità?


Da adulto ad adulto, teoria e tecnica del no.
Dietro a un no, detto o taciuto, spiegato o sbattuto violentemente in faccia, c'é il mondo!
Paura del rifiuto. Paura di perdere irrimediabilmente qualcosa o qualcuno.
Se ti dico di si, se sarò una brava bimba, tu mi vorrai più bene?


Per dire un no a testa alta, ma non a muso duro, bisogna essere ben saldi sulle gambe!
NO, NO E NO!!!


 

mercoledì 5 agosto 2009

La pecora nel bosco BOOM

Ricordo solo questa scena, in primo piano, come se si trattasse di una ripresa più che di una scena reale.


Sullo sfondo:
colline ingiallite dal sole dell'estate, più vicino un albero solido, con fronde fitte e di un bel verde.


In primo piano:
sua sorella! Jeans aderente, camicina a quadri...mooooolto Sorelle Mc Leod
sta accucciata. tiene ferma, cingendole il collo con in braccio sinisto, una pecora.
Come pecora é verosimile si, ma non é reale. Niente pelo appicciticcio e zozzo. Sembra quasi disegnata tanto é cotonata a nuvoletta.


Con la mano destra, libera, Lei punta alla tempia della povera pecorella...
udite udite
....la pistola dei un distributore di benzina (con tanto di tubo collegato!).


Mi piace quando la mia dimensione onirica mi basisce!

O_o

Ho sognato che stava facendo manutenzione alla sua bici, nudo!
Sullo sfondo un bianco paesino mollemente adagiato sul clinale di una collina.
Faceva girare la ruota per verificare che fosse in asse e ben bilanciata e...non gli é mica rimasto l'uccello tra i raggi?!?!


Mi ricordo di una coda interminabile sulla Salerno-Reggio. Cercavo di distrarmi in ogni modo, osservavo i vicini, le macchine dei vicini .... ma che diamine é quella roba?
Tra le ruote di due biciclette trasportate, in modo consono (perché sulla Salerno Reggio si vedono anche tante cose che troppo ortodosse non sono!), sul portapacchi penzolava un povero uccello, era rimasto incastrato poverino.ma veramente.

martedì 4 agosto 2009

RESISTENZE

Opporre resistenza, opporsi all'evidenza.


Ci sono cose che uno sente ma ha bisogno di sbatterci il grugno.


Sono fatta così, fino a quando non tocco il fondo, fino a quando non vedo il baratro non mi fermo!


E invece non é il momento di fermarsi, é il momento di andare.


Vorrei essere già più in là, voglio che arrivi ottobre. Chiudo gli occhi, apro gli occhi ed é già lì!
Tutto quello che c'é in mezzo non mi interessa, lo do già per perso.
Lo so che é una cazzata, lo so che io sono anche questi giorni persi.


Tutto ciò che é iniziato a primavera si consoliderà in autunno, ricordi?


Adesso é il momento di resistere!!!


 

lunedì 3 agosto 2009

Emmo'???

A volte ho bisogno di aiuto. Non che io non ce la possa fare a fare le cose da sola ma voglio aiuto!
Lo voglio perché io per prima a suo tempo l'ho dato (e incondizionatamente), lo voglio perché così doveva essere solo che non abbiamo fatto in tempo, lo voglio perché si punto e basta.


Svuotare, bonificare la mia discarica abusiva e farne uno spazio nuovo, tanto pensato, fortemente desiderato!


Svuotare, riempire, riqualificare il mio spazio e il mio tempo. Lo avrei fatto comunque prima o poi, ma non così, é innegabile!


E poi c'é il tempo da riempire, da soli o in compagnia!


Aperitivo, carino il posto, peccato la musica.
Cena, carino il posto -beccato per caso durante una brutta serata si é rivelato un'ottima intuizione-
Non é tanto quello che abbiamo mangiato, ma finalmente dopo una serie di battibecchi infiniti, ci siamo finalmente parlati. Abbiamo parlato e basta, di cose interessanti ma non necessarie, per il piacere di chiacchierare e confrontarsi senza il desiderio di voler chiarire o di evitarlo a tutti i costi.


"Amore devi assolutamente saggiare questo"...silenzio...scivolato via...


Gelato, anzi no, "il" gelato.


Casa: io che entro nel portone lui fermo in macchina che mi guarda.


Tutto questo in sole 12 ore.


...quindi le cose possono anche andar bene...EMMO'?


 


 

venerdì 31 luglio 2009

CHAMPAGNE, SALAME e OLIVE ASCOLANE

per un'occasione speciale!


Tornando a casa, mentre aspettavo l'autobus che non arrivava mai ( e se non é l'autobus é il semaforo, e se non é il semaforo é una telefonata...io aspetto sempre, com'è sta storia?!?), pensavo:


da dove nasce questa ossessione " dell'aspettare l'occasione speciale"?


Stappiamo questa bottiglia? ma no, aspettiamo un'occasione speciale!


Mangiamo quella cosa  buonissima che ho comprato in quel posto paradisiaco? ma no, aspettiamo un'occasione speciale!


Metto il vestito che mi piace tanto? ma no, aspetto un'occasione speciale!


Se viene in mente non sarà che é già speciale? Se ti viene voglia non vuol dire basta? (oddio sembro Tozzi....però ormai l'ho scritta così)


Cos'è "speciale"? E perché qualcosa deve esserlo a tutti i costi? Perché non basta godere della beata normalità ogni demonio ladro di minuto?


Perché deve essere sempre tutto un pò più in là?

giovedì 30 luglio 2009

ALTALENA

sarà quel senso di vuoto...


in campagna, per me fu un successone.


E poi a scuola, una facciata storica e una mazzata sul coppino epica...mi ricordo la sensazione orribile di non poter poggiare la testa sul cuscino. Mi sentivo come se il cervello potesse muoversi e sobbalzare all'interno della mia povera scatola cranica...e non ho detto niente, per paura.


Rientro in solitaria da un aperitivo di salvataggio, alla fermata del tram fumo e mi stringo le braccia nemmeno fosse gennaio e facesse un freddo cane. Fa un caldo boia invece, solo che mi sento sola e persa, come se tornare a casa fosse una sconfitta. GIU'


Sigaretta1, sigaretta2, sigaretta 3 .... chi non scappa resta a me!


Però forse é proprio questo il messaggio.


Tutto ciò che é nato a primavera si consoliderà in autunno, ricordi?


Non é quello, non é lui, non é il momento. E' nella relazione che troverai la tua strada per arrivare pronta e in tempo quando Plutone e Saturno si affronteranno, ricordi? SU


Sveglia alle 6: sigaretta1, sigaretta2, sigaretta3....donne che corrono coi lupi.


shhhhhhh piccola, shhhhhhhhh non fare così mi sono cullata a tratti e a lungo, baciandomi la spalla. Consolati, cullati, prenditi cura di te GIU'


Cos'é questa malinconia che mi fa gonfiare il cuore?


 


 

mercoledì 29 luglio 2009

UTorrent

Sono riuscita a scaricare nemmeno il 20% e poi ha deciso che, tutto sommato, bastava così.


Sembra ci sia un problema di abilitazione di una porta...


Lascio che i bit scorrano e me ne vado con un'alzata di spalle...magari simette aposto, sai quei miracoli informatici che non devi neanche spegnere e riaccendere.


Getto la prima pietra del mio progetto per l'anno2009/2010;


concerto struggimiento, quanta saudade: Fado (tra vecchie carampane e orde di zanzare assetate di sangue);


torno a casa, sigarettine della buonanotte...almeno 3....sarò onesta...tutte tranne una per il caffé di domani mattina, a spintoni mi costringo almeno a sdraiarmi, chiudo gli occhi.


Vedo cose, immagini quasi extraterrestri si succedono sullo sfondo nero dei miei occhi chiusi.


Un pensiero: come si fa ad abilitare la porta del cuore? come si accetta lo scambio profondo e reciproco?


...com'é che si fa ad evitare di dover resettare tutto ogni volta?


 

martedì 28 luglio 2009

RISVEGLI

Sono scesa in strada, sotto il sole rovente, tacchi sprofondati nell'asfalto.


Aspetto il semaforo che verde non ci vuole proprio diventare. Si degnerà prima o poi...


E intanto strizzo gli occhi (perché ho lasciato gli occhiali dal sole sul mobile dell'ingresso?)


Non é umido però....certo il cielo é leggermente velato


mmmmmmmmm ma senti come bruciacchiano i raggi del sole sulla mia bella schiena abbronzata.


Verde Finalmente!!!! Attraverso, era ora.


Non sono neanche arrivata a metà...


"Ma come cazzo gli é venuto in mente di rispondermi così!


Come si é permesso!


Come ho fatto a permetterglielo!


ADESSO BASTA!"


Partirei di destro e gli smonterei il setto nasale...giuro!


 

lunedì 27 luglio 2009

POST

Stare bene é facile, basta volerlo!


Il problema é continuare a stare bene dopo aver capito che é possibile.


Basta poco e l'incantesimo si scioglie.


E tanto più sei stato bene tanto più é facile individuare la macchia scura che sporca irrimediabilmente.


Non so cos'é, forse solo accanimento. Non mi va che mi si sporchino sogni e desideri, non mi  va!


Quand'é che si smette di amare? Quand'é che si decide di smettersi di farsi amare?


Perché forse il punto é proprio questo: cominciare a fare male, a parlare male, a rendersi sgradevoli a gratis (o a uf ....) fino a quando l'altro indignato o deluso o addolorato non decide di andarsene,


ca suffit!

venerdì 24 luglio 2009

STRANE PERCENTUALI

A furor di popolo l'esito del sondaggio (assolutamente involontario!) é......


squillino le trombe rullino i tamburi


NO al 100%,e sarebbe anche di più, se solo si potesse!


La cosa interessante é che di questo 100% faccio parte anch'io!!!

mercoledì 22 luglio 2009

SISTEMI LOGICI

Stavo pensando a "che cosa é giusto e che cos'é sbagliato" e sono arrivata alla conclusione che si può dire tutto e il contrario di tutto.


Fissate delle ipotesi, a seconda che esse si definiscano vere o false si può arrivare a risultati che col vero e col falso, col vero ed il verosimile, col giusto e l'ingiusto danzano un minuetto surreale.


Per fortuna il signor Bool non può leggermi...


Vuoi vedere che sono sbagliati proprio i termini del discorso (o del mio pensiero, che dir si voglia)?


Il punto non è se è giusto o sbagliato, meglio parlare di opportuno e inopportuno, autorizza una certa discrezionalità...


Si rende necessaria la definizione di un obiettivo: opportuno per cosa?


la definizione di un soggetto: opportuno per chi?


Tagliamo corto e parliamo chiaro: Che faccio?Ci vado o non ci vado?


Ma soprattutto, visto che ho deciso di andare, perché continuo a chiedermi se é giusto o se é sbagliato? se é opportuno o inopportuno?


Opportuno...perché?


 

martedì 21 luglio 2009

PER UN ATTIMO CI HO CREDUTO

Che ci fosse qualcosa da salvare, qualcosa da spiegare, svelare...per poter finalmente capire.


E invece no!


Idee diverse, sensibilità diverse...portano a esperienze diverse. Con gli stessi elementi si scrivono racconti diversi, si creano intrecci diversi e non c'é una versione che valga più o meno di un'altra.


Il fatto che ognuno abbia la sua mi dice che forse é vero: non ci capiamo.


Abbiamo smesso di capirci quando? Secondo me quando ha smesso di darmi credito e peso.


Ma non si sa quando é successo, né come...


Si sa solo che é successo e che quando ce ne siamo accorti era ormai già troppo tardi.


Sarà...io non sono daccordo!!!

lunedì 20 luglio 2009

ANCORA UNA VOLTA IN BALIA?

Attenzione, ci risiamo:


ho fatto io una prima mossa, ampia, generica...una gran paraculata! In risposta ho ricevuto quella che potrebbe essere un gran paraculata di rimando.


Ad un'azione si oppone sempre una reazione uguale e contraria, questo per definizione stessa di equilibrio! Il punto é: DEVONO ESSERE UGUALI! Perché se c'é uno che immette energia nel sistema...a quel punto sono cazzi! Tu applichi la tua azione alla quale corrisponde una reazione che, alla velocità del fotone, ti manda a sfracellarti sulla Luna...e forse non é un caso, oggi siamo in anniversario di allunaggio!!!


E' da un pò che scrivo sceneggiature, provo inquadrature, recito a braccio ed a soggetto, faccio le prove generali per questo mio grande film! In realtà ci provo e ci riprovo perché come tutte le fanciulle, quello che in fondo voglio é il lieto fine. Si certo, per poi dire che é scontato e banale...e allora?


E tutto a un tratto mi sono detta: ma come andrà a finire stasera? chi lo sa che intenzioni avrà?


Ci ho messo un pò prima che scattasse l'incazzatura, l'insurrezione del mio ego!


Ma come, lavoriamo, ci analizziamo, indaghiamo, vivisezioniamo, plasmiamo, diamo forma e contenuti, meditiamo, interroghiamo l'universo e poi??? Dov'é quello che voglio io per questa sera e per domani e per domani ancora?


Io posso! VERDE E ORO, VERDE E ORO, VERDE E ORO!!!!

QUESTIONI DI TESTA

Io esisto


Io sono


Io posso


Io amo


Forza e Sentimento, binomio inscindibile per la piena realizzazione: Il guerriero!!! Verde e Oro!!!


E Io penso, quanto penso...


Invece é incredibile quanta meraviglia possa venir fuori dal fare. Certo, non é un procedere a tentoni(anche se si lavora un pò al buio, da dentro, eppure non é alla cieca, si lavora sfruttando sensi ed abilità diverse). Un lungo cammino ti ha portato fin lì. Come ci sei arrivata -sospinta dal fato? Attratta dalla necessità?-al cospetto di te stessa?


Il viaggio non finisce, il lavoro é ancora lungo, ancora abbiamo troppe cose da sistemare e ancora tutto da dirci...

giovedì 16 luglio 2009

A CHE PUNTO SONO

A questo punto, mi dico, dovrei essere in grado di fare il punto della situazione, di tirare le fila del discorso.


Ma i miei punti non son fissi, li sposto, li trascino e lasciano scie che vorrei fossero tracce luminose -sullo sfondo un cielo nero- e invece sono tracce sulla sabbia, tracce sulla polvere. Arriverà un colpo di vento a spazzarle via!


Non so quando si leverà il vento, non so se sarò io a soffiare forte. Ma quando sarà, perché sarà!, vorrei che si facesse sentire, prepotente, vorrei che mi pretendesse spalancando di colpo le finestre, penetrandomi nella gola, lasciandomi senza fiato.

lunedì 13 luglio 2009

IL MIO BARBABLU'!

Sono stanca, tanto per cominciare! Pensare, ripensare, fumare, rigirarsi, ripensare, incazzarsi h24 logora.


Sono incazzata con me e col mondo...per non far torto a nessuno.


Sono sulla riva del fiume e guardo le rapide agitarsi sotto di me. Sono a un passo dal tuffarmi dritto dritto nel gorgo.


E allora mi concentro sul fiume, sul fiume di lacrime versate. Quel pianto matto e disperato, incontrollabile. Non avevo mai pianto così e non avevo mai pianto così tanto! RICORDATENE! E' il pianto di una bambina che mendica l'amore dei genitori, che implora che le si volgia bene per ciò che é anche se ciò che é  lei non lo sa. Sa solo che deve essere un pò più buona, un pò più brava, un pò più composta, un pò più educata, un pò più affettuosa, un pò più simpatica, un pò più accondiscendente. Questo amore se lo deve meritare.


Gran brutta cosa colludere con la bambina ferita!


Eppure mi piace raccontarmi questa storia:


C'era una volta una donna che incontrò un uomo (niente principi e soprattutto non azzurri, per carità!) Quest'uomo la portò nel suo castello, la accolse, la fece mettere a suo agio e le spalancò le tutte le porte....tutte tranne una! Non le disse niente ma il discorso era chiaro (la solita vecchia storia) c'era una stanza proibita in quel castello. Come tutte le stanze proibite certo sulla porta non c'era scritto  "qui non ti puoi avvicinare"! Eppure bisognava starne lontano! Ma mantenere le distanze non é cosa facile, é un problema di misura e per effettuate le misure ci vogliono metodo e strumenti. Vicina, troppo vicina...Ed ecco che l'uomo, una volta che l'ebbe a portata di mano, forse perchè la vedeva troppo grande, comincio a pensare a come ridurla e la prima cosa che gli venne in mente fu "vediamo se riesco a farla a pezzettini". Armato dei suoi coltelli più affilati (perché l'uomo ha una sorta di venerazione per i suoi coltelli ben affilati!) iniziò un'opera meticolosissima. La donna si fece sempre più piccina, sempre più lontana, ma questo non é bastato a salvarla!

giovedì 9 luglio 2009

CIRCOLAREEEEE

Capolinea, di scende!


Pochi giri di parole, questo viaggio é finito!


Fa male, fa tanto male. E fa ancora più male perché non riesco a mettere a fuoco le cose.


Stanca, addolorata, prosciugata me ne ritorno a casa


Ripartirò da lì!!!


Ma questo é un altro viaggio!


Tutti in carrozza, si parte!!!

venerdì 3 luglio 2009

SII PAZIENTE

....anche splinder me lo dice SII PAZIENTE


io me lo sto ripetendo come un mantra da tanto tanto tempo.


Non so se mi sto facendo violenza o se mi sto semplicemente educando.


Non so se mi sto imbavagliando o se sto sospendendo i modi soliti per esercitarne altri.


Per esercitare la pazienza bisogna rallentare! Io ci provo e ci riprovo ma la mia menticina sembra una giovane puledra imbizzarrita ( e anche un pò pazza....sempre cavallo é!). Per un pò sta lì, in riva al ruscello, a brucare la sua erbetta verde, a farsi scompigliare la criniera dal vento ma poi improvvisamente si mette a scalciare, scarta di lato, dimena la testa come a volersi liberare di una cavezza e si lancia in un galoppo sfrenato. Punta verso il sole, e corre corre corre, sollevando con gli zoccoli zolle di erba di quel prato che adesso sembra il mare agitato dal vento, corre verso il sole, decisa, verso il punto più alto.


Sull'orlo del burrone inchioda!


Non guarda in basso, guarda lontano: quello che vuole é guardare più in là.

mercoledì 1 luglio 2009

ORDINE E DISORDINE

Un cambio di programma, una serata saltata, tempo per fare cose anche se non l'ho chiesto e sinceramente non l'avrei voluto. Non l'ho accettato come un dono, anzi, l'ho preso proprio come un dono negato...una scatolina che si intravede tra le dita dischiuse, un palmo che sollevandosi fino all'altezza del tuo naso si apre, la scatolina che per un attimo appare in tutto il suo splendore, la tua bocca che si schiude in un ohhhhhhhhhhh di stupore e....SIM SALA BIM...no scatolina, no mano, no mago!


Svuoto armadietti, butto via cibo, butto via cose, e mentre le butto penso già a cosa butterò dopo perché adesso mi sto accupando di questo armadietto qui ma cosa c'é in quello lì (si proprio quello, quello che sto guardando in cagnesco) lo so già!,  butto riviste, carta, carta, carta, montagne di carta!


Spazio, ho bisogno di spazio!


Aria, ho bisogno di cose pulite!


..........Non é  un buon segno.....

martedì 30 giugno 2009

INDICE DEI VUOTI

Ritornare, come un colmar distanze


Colmare......ambizioso!!!


Ridurre, meglio! un pò più realistico!


Ma questo ci si possa impegnare a colmare e ridurre, per quanto sia possibile lasciarsi andare a questo pasdedeux, per una lontanza che si rinsalda altre se ne aprono


quasi a macchie. E' tutto un fluire e rifluire, un fondersi e un separarsi, un prendere e un lasciare andare.


Esiste un principio di conservazione dell'indice dei vuoti di una relazione?

venerdì 26 giugno 2009

TEMPORALE

Ieri sera ho avuto paura!


Ho cercato di misurare le distanze, mi sono allungata ad accarezzare un ricordo di un contatto, sono stata tra i mondi a cercare la felicità, ho viaggiato non in lungo e in largo ma procedendo a spirale giù giù fino in fondo a me stessa.


Durante il mio viaggio ho incontrato dee benevole e meravigliose, altre iraconde e vendicative, assetate d'amore di sangue e di morte;


ho incontrato mostri urlanti e sirene ammaliatrici,


mi sono schiantata contro pareti di gomma che mi hanno respinta e rimbalzata,


mi sono abbandonata ad acque vorticose per sperimentare la fiducia.


Fiduciosa ho intravisto la fine di questo viaggio, e mi ci sono avviata baldanzosa ed entusiasta.


E invece chi ti incontro sul sentiero? La paura!


Paura che sia finita, paura che sia tutto perso, che non ne valga più la pena, che si possa fare meglio senza.


Ho cercato le lacrime -di solito le ho sempre lì, in tasca- ma non ne sono uscite, solo la faccia mi si é contorta in una smorfia e dalla mia gola é uscito qualche rantolo.


Ho resistito alla tentazione di cercare conferme, grazie alla Dea mi sono fermata!


Mi sono sdraiata al buio ed ho sentito un rombo lontano e poi ancora, e ancora, sempre più vicino.


Ho chiuso gli occhi ed ho visto nuvole nere che si avvicinavano quasi rotolando, inesorabili, ruggendo sempre pi ù forte fino a quando non sono arrivate fino a me.


UN LAMPO!


E poi acqua, tanta acqua, scrosciante, pesante, quasi densa l'ho vista bagnarmi, inzupparmi fino in fondo all'anima per lavare la paura e le offese!


 


 

giovedì 25 giugno 2009

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Inutile illudersi: non imparerò mai!


a difendermi,


a non espormi,


a non aggrapparmi ad un filo di speranza,


a non illudermi per quell'unico raggio di sole che s'insinua con l'apertura di uno spiraglio,


a non metterci dentro le mani nello spiraglio,


a non metterci dentro il cuore!

venerdì 19 giugno 2009

L'INTELLIGENZA DEL CORPO

Sarà la luce, saranno gli uccellini che cinguettano, fatto sta che da un pò di tempo a questa parte mi sveglio presto! ohhhhhhhhhhhhh (stupore!)


A volte mi sveglio di botto che son già operativa:


il corpo é irrequieto, ha voglia di alzarsi


ma la mente, la mente, lei è sveglia da tanto e forse non si è mai addormentata sul serio.


Continua un discorso iniziato solo lei sa quando con chissà quali parti di me, di solito le più incazzose, e va avanti imperterrita, mi travolge e mi trascina nonostante io la implori di smetterlachenoncelafaccio,nondimattinanonprimadelcaffé


..........................................................................macché!


Altre volte capita invece che il risveglio sia lento, progressivo, quasi si trattasse di scivolare da un sogno a un altro, e non di essere risucchiati dal sogno alla veglia.


In questi momenti penso, vedo, sento, odo.


Dal un punto di vista  del mio io vigile deliro, dal punto di vista del mio onirico mi avvicino pericolosamente alla verità...quasi stessi divinando in stato di trance!


Ed ecco allora che sorrido, e mi stiracchio -ma poco, per non disturbare...ma chi?!?- Il capo adagiato nell'unico posto in cui, evidentemente, vuole stare!


Quello che ha scelto da subito, senza averlo mai sperimentato:l'ha visto e l'ha eletto a suo rifugio, come un animale che sceglie la tana!


Da lì si vede e si raggiunge facilmente, basta solo ruotare e reclinare leggermente il collo, il luogo del primo richiamo, non era ancora desiderio.


Il corpo sa, il corpo non mente ma io,IO,  sognavo o ero desta?!

giovedì 18 giugno 2009

UNITA' DI MISURA

Come si misura la distanza?


In metri, qualcuno dirà!


Bene: allora si misura in frazioni di meridiano? con le oscillazioni dell'atono di Cesio?...no mi sembra fosse Kripton! Si sono messi daccordo e hanno deciso che il metro é lo spazio percorso dalla luce in una qualche frazione (tipo 1/un numero decisamente grande) di secondo!


BRAVI!


Ma io ne so quanto prima.


Messi n km fra due persone, come si misura la distanza? com'é che sorge il dubbio di invadere ed essere invasi?com'é che mi vanno in corto i pensieri e le sensazioni e non riesco a mettere a fuoco? Proprio come se non riuscissi a guardare le cose dalla giusta distanza...


 

mercoledì 17 giugno 2009

MA CHI L'HA DETTO CHE LE STELLE STANNO A GUARDARE!

Con il primo, e forse ultimo, barlume di saggezza scegliamo il nostro cielo.


TRASFORMAZIONE: parole chiave dell'immane lavoro che mi ha portata fin qui.


TRANSIZIONE: sono nel tartato...finalmente!E chi l'avrebbe mai detto che il peggio é passato...


Le regole le ho imparate, la logica ormai la conosco, il risultato non mi interessa più.


SOLO FLUIRE nella giusta direzione, tutto sta andando come deve andare.


AFFIDARSI alle energie che ho scelto e che sto ricevendo, come per farmi trasportare galleggiando.


REALIZZAZIONE: Diventare ciò che sono!


RELAZIONE: Questo é il "luogo" in cui posso svelare il mio destino.


RAGIONE ED EMOZIONE: Questo sarà lo scontro trai miei titani. Non può, non deve!, vincere nessuno dei due; la vittoria sarà equilibrio e integrazione.


AEROSOL: Saturno e Plutone

lunedì 15 giugno 2009

UN PO' PIU' IN LA'

Si può diluire il distacco! allora....stasera ci vediamo a cena


In un'altra casa, in un altro paese: una cena é una cena!


Mi riempio gli occhi e la bocca di cose belle, buone, sfiziose e sorrisi ma dal fondo della lingua salgono, subdole e  invadenti, anche la malinconia e la preoccupazione. Hanno un retrogusto amaro, non mi piace, mi impastano la bocca e non basta la birra a sciacquare. I baci no, i baci mi sa che ce la fanno.


Spenta la luce hanno vita facile le due! Certo che quanta paura ho preso...ma non potevo mostrarla, l'ho tenuta per me, e anche adesso non voglio darle più spazio di quello che merita: quell'angolino buio lì in fondo.


Mi aggrappo alle sensazioni più belle


Mi aggrappo alle spalle


Respiro profondamente


Mi riempio le braccia e le narici


Ad ogni respiro vado più a fondo


Ad ogni respiro soffio più lontano quello che non voglio mi si attacchi addosso


......


MA CHE CALDO CHE FAI


Ognuno a modo suo cerca l'aria

TUTTI IN CARROZZA

Si parte!


Ognuno in una direzione, ognuno verso la sua meta, seguendo tracciati più o meno definiti.


...i meno definiti sono i miei!


E comunque non mi piacciono gli addii.


Mi piace, piuttosto, il prepararsi alla distanza creando dei ponti fra il qui e l'altrove, tra l'adesso e il poi.


Come un Pollicino un pò bizzarro!


Non sono il Pollicino che lascia bricioline e sassolini sul sentiero che sta percorrendo per poter poi ritornare a casa. 


Li lancio in avanti io, perché un altro (quell'altro che dico io!)  li trovi, li riconosca, e li porti con sé.


Quando ci ritroveremo sarà dai sassolini che ci riconosceremo.


POLLICINO ERA SOLO!!!!!!!!!!